Genova – A quattro mesi dal crollo, è stato pubblicato oggi il decreto di affidamento dei lavori per il ripristino del Viadotto Polcevera e il recupero della viabilità sulla A10, scelta la cordata di Italferr-Fincantieri-Salini Impregilo.
La decisione, formalizzata questo pomeriggio in conferenza stampa, conferma le indiscrezioni di questi giorni che davano proprio l’idea progettuale di Renzo Piano, quella che verrà realizzata dal gruppo, come la più apprezzata. L’architetto genovese sarà anche il supervisore tecnico dell’opera.
20 campate per 1.900 metri e 202 milioni più IVA il costo dell’opera, che prevede da progetto un tempo di realizzazione di 12 mesi compreso il collaudo.
Inizio dei lavori previsto per il primo febbraio 2019, con le opere di risoluzione delle interferenze e di spostamento dei sottoservizi.
La scelta di un ponte appoggiato su pile, si legge nel Decreto, è stata dettata dal rispetto della sensazione di avversione psicologica nei confronti di altre tipologie di ponti con parti sospese o strallate, maturata in città dopo il crollo del Morandi.Gli altri criteri di scelta sono stati “la qualità, la manutenzione, l’estetica, i costi, i tempi di realizzazione e i rischi”, dichiara il Sindaco e Commissario, Marco Bucci, che poi all’incalzare delle richieste di spiegazione più approfondita risponde: “Abbiamo scelto le aziende senza fare confronti. Leggetevi l’articolo 32 della Direttiva UE”, facendo riferimento alle disposizioni della Comunità Europea in materia di appalti.
Questo il testo dell’articolo 32: “Gli appalti pubblici aggiudicati a persone giuridiche controllate non dovrebbero essere soggetti all’applicazione delle procedure previste dalla presente direttiva qualora l’amministrazione aggiudicatrice eserciti sulla persona giuridica di cui trattasi un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi, a condizione che la persona giuridica controllata svolga più dell’80 % delle proprie attività nell’esecuzione di compiti a essa affidati dall’amministrazione aggiudicatrice che esercita il controllo o da altre persone giuridiche controllate da tale amministra zione aggiudicatrice, a prescindere dal beneficiario del l’esecuzione dell’appalto”. Una spiegazione che, al momento, non ci chiarisce i criteri di scelta.
Simona Tarzia
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.
Conferenza stampa opaca omertosa e stizzita. Deluso per la poca informazione e il rifiuto di rispondere a domande precise.