Genova – È una Rete compatta quella che ieri, al Teatro degli Zingari, ha tracciato le linee generali di Prossima Genova, il percorso partecipato di analisi delle criticità genovesi e di ascolto della cittadinanza, che porterà alla stesura del manifesto programmatico di governo della città che Rete a Sinistra presenterà a gennaio.
“Occorre una proposta di governo del territorio prima di parlare di nomi e alleanze – sottolinea il consigliere regionale Gianni Pastorino – Il problema di delineare le nostre alleanze deriva anche dalla capacità di delineare il nostro perimetro, una nostra identità.
Dobbiamo avere una cultura di governo non nel senso di doverci alleare per forza con qualcuno, ma perché dobbiamo governare un processo.
Non dobbiamo scambiare la parola dialogo con la parola alleanza. Siamo chiamati a fare uno sforzo in più perché le alleanze sono una pigrizia”.
Dello stesso avviso Stefano Quaranta, deputato di Sinistra Italiana, che sottolinea:” quello che non vorrei perdere dell’esperienza referendaria è l’apertura alla società civile. Siamo scesi in campo con uno schieramento trasversale, fatto anche di singoli, di associazioni, di sindacato, abbandonando comode appartenenze per metterci al servizio della Costituzione”. E, infatti, nel corso della serata ha preso la parola anche Massimo Bisca, presidente provinciale dell’ANPI genovese, per fare il punto sull’esito referendario e ribadire che “sulle questioni valoriali l’ANPI c’è”.
Niente slogan o frasi fatte, dunque, neppure per le amministrative.
“Bisogna entrare nel merito – continua Quaranta – per elaborare proposte forti che rimettano al centro la nostra città. Per la prima volta, forse, non saranno i partiti a scegliere il sindaco. Parlare di alleanze rischia di legittimare soggetti che devono stare un passo indietro”.
Lo scenario genovese è in movimento e tutto fa presagire che non ci saranno facili accordi col PD. Dobbiamo aspettarci un quarto polo?
Rete a Sinistra sarà in grado di esprimere un candidato sindaco lontano dai soliti rapporti di forza che inquinano anche le migliori intenzioni?
La scommessa è aperta.
Simona Tarzia
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.