St. Pauli Footbal Club
Il calcio non mi appassiona. La Samp sì. Non me ne vogliano i cugini pennuti che leggeranno questa breve storia dove il pallone non è sinonimo di belle macchine, belle donne, frasi fatte e arbitri dalla vista discutibile.
Ci eravamo ripromessi, noi della folta redazione di fivedabliu, di non parlare dell’Italia pallonara e infatti il nostro racconto si svolge in Germania prima, a Lampedusa poi. La terza e ultima tappa la faremo in Inghilterra.
Il St. Pauli nasce nel 1910 e la sua vocazione è sempre stata l’attenzione ai meno fortunati.
Mischiate il quartiere più malfamato di Amburgo, l’aria di un porto del mare del Nord, un pizzico di punk, un po’ di libera prostituzione e gli anni ’80. Eccovi servito il St. Pauli Footbal Club, seconda squadra di Amburgo, di certo perdente e in clima di perenne retrocessione.
La sede è nel distretto a luci rosse Reeperbahn, vicino al porto, zona franca per prostitute, spacciatori e sfortunati. La bandiera della squadra è il Jolly Roger, vessillo dei pirati, adottato dal club quando un gruppo di squatter lo portò per scherzo ai giocatori, vent’anni fa.
È stata la prima società di calcio a promuovere campagne sociali: ha organizzato un torneo per rifugiati politici e ha ospitato il mondiale per nazioni non riconosciute.
La svolta arriva quando la società passa nelle mani dell’impresario teatrale Corry Littmann, il primo presidente dichiaratamente omosessuale nella storia del calcio tedesco.
Littmann capisce subito che il St. Pauli va maneggiato con cura e che il calcio è più aggregazione e inclusione che bilancio o classifica.
Insomma tutto quello che non ti aspetti da un mondo dove, non di rado, il calciatore di turno che vuole apparire attento ai bisogni dei più deboli, arriva a distribuire pacchi famiglia a bordo del solito trito macchinone.
Persino la nostra schiva Genova ha un club intitolato alla squadra di Amburgo, il “St.Pauli Club Zena”.
Ma che c’entra Lampedusa?
Questa storia si svolge tra preti illuminati, ultimi, prostitute, aria di mare.
Sembra raccontata dal Gallo.
Nel 2012 i barconi pieni di migranti, se non affondano in mare aperto portandosi via sogni e speranze, approdano a Lampedusa.
Sull’isola la situazione è al limite del collasso. L’Unione Europea sta diradando i finanziamenti verso l’Italia e i suoi centri d’accoglienza. Il Governo italiano rinnova i permessi temporanei di soggiorno e stanzia la copertura finanziaria per i profughi. Vengono dati a questi disperati un po’ di soldi e la possibilità di andare a nord dove molti di loro sperano in un ricongiungimento con i parenti in Svezia. Non sempre i soldi bastano e c’è chi si ferma in Germania.
Questo piccola storia parla dei primi trecento che il destino fece fermare ad Amburgo.
Accolti grazie al programma invernale approntato dalla municipalità rimangono senza problemi fino al 2013, quando il Senato di Amburgo decide di rispedire i “rifugiati di Lampedusa” al mittente.
Dopo aver passato mesi per strada, vengono accolti dal pastore Sieghard Wilm nella sua chiesa. Tutta la comunità di Sankt Pauli porta al pastore cibo e vestiti e così fanno anche i tifosi della squadra locale di calcio. Il Borgomastro non approva ma dove non arriva il pastore la soluzione la trova il pallone.
I tifosi del St. Pauli coinvolgono il club e riescono a formare una squadra di calcio con 30 migranti che regolarmente si allenano, fanno tornei e vivono nella comunità.
Nasce così il Lampedusa FC.
Clapton FC
La spina dorsale del Clapton FC sono i suoi tifosi, appassionati e tantissimi considerando la categoria in cui militano i biancorossi.
La Scaffold Brigada o Clapton Ultras è il motivo principale per cui la squadra del Clapton è unica nella Football Association inglese.
L’Old Spotted Dog, lo stadio dove i Tons sono esempio di correttezza e impegno sociale ha un aspetto un po’ decadente anche se ultimamente sono stati fatti molti lavori di ristrutturazione. Per raggiungerlo bisogna scendere dal treno a Forest Gate, nel profondo Est Londinese, dove la parola riqualificazione non esiste. Uscendo dalla stazione si raggiunge il campo tra negozi etnici, ristoranti orientali e pizzerie non proprio attraenti.
Nel tragitto c’è persino una moschea.
La “curva” dei tifosi è una scomoda impalcatura posta a protezione di 3 gradoni. I 400 ultras che vanno a vedere i Tons sono il vero spettacolo: striscioni, cori e fumogeni colorati.
Il gruppetto di ragazzi britannici, animati dalla passione per il calcio e da quella per l’impegno sociale, ha riportato in vita questo campetto abbandonato al degrado, e divide ora lo Scaffold con appassionati italiani e tifosi polacchi già sostenitori del St. Pauli. Insomma il calcio come collante sociale e non come pretesto di scontro.
È proprio la squadra di calcio tedesca il riferimento sociale dei tifosi dei Tons: no all’omofobia e no al razzismo.
fp
Spirito libero con un pessimo carattere. Fotoreporter in teatro operativo, ho lavorato nella ex Jugoslavia, in Libano e nella Striscia di Gaza. Mi occupo di inchieste sulle mafie e di geopolitica.
Articolo stupendo!!! Forza Tons
Grande Fabio e forza S.Pauli e Clapton.Articolo bellissimo molto istruttivo.