Alle 12 di ieri, nella sala stampa di Città Metropolitana, Enrico Pignone, consigliere delegato all’ambiente, ha fatto il punto sullo stato della depurazione delle acque nel territorio ligure.
Per quanto riguarda il depuratore dell’area centrale genovese, il cosiddetto DAC, che dovrebbe sorgere a Cornigliano nelle aree ex-ILVA già acquisite dal Comune nel 2013, è emerso un conflitto con Autostrade per l’Italia che sta rallentando la realizzazione dell’intervento.
Il progetto del depuratore, infatti, avrebbe un’incidenza di 30 metri sul tracciato individuato per la realizzazione della Gronda di Ponente.
“E’ previsto un pilone in una zona destinata a opere del depuratore. Autostrade sapeva del nostro progetto – conferma Pignone – ma per ora non intende modificare il proprio. Per questo ho chiesto al Comune di Genova di convocare un incontro”.
È notizia di questa mattina che Stefano Bernini, vicesindaco di Genova, si sarebbe adoperato per ottenere questo confronto visto che si tratta di intervento già deliberato dal Consiglio Metropolitano, per la realizzazione del quale ci sono le somme stanziate fino al 2025.
Per vedere l’ammontare delle somme stanziate clicca su: Dac-Lettera-a-Autostrade
Simona Tarzia
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.