Quando brancoli nel buio, quando le forze cominciano a mancare e non ti accontenti più delle solite supercazzole, non ti rimane che andare nell’entroterra, precisamente a Ponte Trebbia, e rifugiarti nel covo del più famoso giocatore di tressette che la terra di Liguria abbia mai visto. Due le certezze: l’ennesima chiacchierata senza ricavare alcuna informazione utile e un piatto di ravioli che accompagnati dalle panissette ti mettono in pace con il mondo. Naturalmente il “nostro uomo” è già lì, risponde all’ennesima telefonata e come sempre il tono è rassicurante. “si, non ti preoccupare, vedrai che il partito si riprende, abbiamo le forze per farlo…”
Ci sediamo.
«Allora! È tanto che non ci vediamo. Il referendum non è andato come speravi… »
« No, il referendum è stato lo spartiacque che ha rovinato il partito. Renzi ha cercato la legittimazione perché era stufo di sentirsi dire che era al potere senza un voto popolare. Fortunatamente l’urgenza delle elezioni non si sente più perché i partiti sono consapevoli che al Palazzo Chigi e al Quirinale ci sono due persone serie e autorevoli».
«E di Genova?»
«C’è poco a Genova. Se si decide di navigare di cabotaggio Borzani potrebbe anche andare bene. Mi sembra che la politica stia giocando a chi prende meno. A Genova non si è mai respirata un’aria così triste e francamente sono preoccupato. Non vedo una figura nel centro sinistra abbastanza autorevole da poter fare il Sindaco. Non è sufficiente stare sul territorio e ascoltare. È un mantra. bisogna saper far funzionare la macchina. Ti faccio un esempio. Come stiamo mangiando qui? Bene vero? Ecco, non basta sapere che vuoi i ravioli li devi saper cucinare».
«Cosa combinano in Regione?».
«Rixi, indipendentemente dall’area politica, è stato una delusione. Toti con il suo avvicinamento a Salvini rischia di far perdere la pazienza a Berlusconi, che a settembre avrà 81 anni e esce da un brutto malanno, ma sulla legge elettorale si sta riavvicinando a Renzi. L’altro problema è che la Lombardia è un’idrovora e l’amministrazione Toti cerca di convogliare tutti gli interessi là».
« Ma chi vedresti bene a Tursi?»
«Crivello è, fra tutti, il migliore, ma non ci pensa neanche. Qui la scelta andrebbe fatta su un personaggio esterno al PD, come fu per Pericu. Ci vuole un giovane, dinamico, capace. Potrebbe essere un imprenditore o un professionista. Ci vuole uno deciso!».
« E il M5S?»
«Il movimento di Grillo sa far bene dove la situazione è già buona. Per esempio la Appendino è brava ma Fassino le ha lasciato la città in ordine perché è un bravo amministratore. Putti è bravo ma è in partenza».
«Non pensi che Rossetti potrebbe essere candidabile?».
« Penso che Rossetti punti a diventare parlamentare. In Regione, d’altronde, è stato il più votato. Paita è un nome ancora spendibile per un posto in Parlamento e in Regione sta facendo bene. »
«Ma sei proprio sicuro di non voler fare politica?»
«Ma io faccio politica! Tutti i giorni. Ricevo messaggi e vedo persone tutti i giorni, qui o a Genova. Parlo volentieri di politica, sento quotidianamente molti parlamentari. Ma non voglio più avere cariche dirette.»
Poi arrivano tre persone, salta fuori un mazzo di carte e qui comincia un’altra storia.
fp
P.S. Nel gioco del Tressette “ribusso” significa: ho in mano il 2 + due o tre carte
Spirito libero con un pessimo carattere. Fotoreporter in teatro operativo, ho lavorato nella ex Jugoslavia, in Libano e nella Striscia di Gaza. Mi occupo di inchieste sulle mafie e di geopolitica.