Rotta sui Municipi genovesi. VII Ponente

Genova – Nove Municipi, nove Presidenti, le questioni aperte, i problemi irrisolti, la voce dei cittadini, dei commercianti e delle associazioni.

I nove Municipi di Genova

Parcheggia le tue certezze e seguici alla scoperta del territorio, in un viaggio che tiene conto degli atteggiamenti contrastanti tra l’orgoglio della politica e le difficoltà degli uomini. Ti racconteremo l’una e l’altra tesi, l’una e l’altra risposta, starà a te trarre le conclusioni.
Abbiamo dovuto escludere alcuni argomenti? Molti, e questa è stata la pena maggiore, dettata dalla necessità di racchiudere le informazioni in un numero accettabile di battute e in un format agile da leggere in questi tempi dove tutto corre.
Ogni esclusione, tuttavia, è sempre arbitraria. Da qui la scelta di proporti separatamente alcuni focus che pubblicheremo in ordine sparso.
Partiamo!

Mauro Boccone, storico di Voltri e scrittore

Peppino Miletta, presidente del Coordinamento dei Comitati di Quartiere E.R.P di Genova

Come stanno i quartieri collinari?  Lo abbiamo chiesto a Peppino Miletta, presidente del coordinamento dei quartieri collinari E.R.P., cioè di edilizia residenziale pubblica.
Attivo su tutto il territorio della Città Metropolitana, il coordinamento si fa interprete e promotore degli interessi dei cittadini dei quartieri collinari presso le Istituzioni e la Pubblica Amministrazione e mantiene in connessione tra loro i comitati presenti nei quartieri Voltri 2, via Novella, via Montanella, San Pietro, Torre Cambiaso e Diamante di Begato.

È stato fatto qualcosa di realmente risolutivo per eliminare l’isolamento che affligge i quartieri collinari del Municipio VII?
Il coordinamento dei comitati di quartiere E.R.P di Genova che io coordino ha operato e opera naturalmente anche per il ponente e quindi per i quartieri Voltri2 , via Novella, via Montanella, San Pietro, Torre Cambiaso.
Tralasciando l’ordinario e quotidiano lavoro di raccordo e supporto agli assegnatari che ci vede in prima linea per la risoluzione di problemi e di urgenze, siamo riusciti nel tempo a migliorare molte cose.
Penso alla modifica della legge 10 regionale, che detta le norme per l’assegnazione e la gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, e sulla quale abbiamo inciso con modifiche importanti elaborate da noi a vantaggio degli inquilini; penso alle importanti ristrutturazioni ad esempio nel quartiere San Pietro per il risparmio energetico e a Voltri2 con il contratto di quartiere; o alla realizzazione dell’ascensore inclinato di via Novella e alla nascita del regolamento comunale per le assegnazioni da noi fortemente voluto. Quest’ultimo potrà contribuire a migliorare la sicurezza percepita in quanto va a incidere sulle assegnazioni e sulla lotta all’abusivismo.

Durante il nostro viaggio nei quartieri, è emerso che i cittadini sentono ancora gravi i problemi di ordine pubblico: si è mai pensato di inserire una stazione di polizia nelle zone più a rischio? Quale altra soluzione?
Si puo’ migliorare sulla sicurezza istituendo interventi giornalieri della polizia municipale mirati al rispetto delle normali regole di convivenza: le forze dell’ordine sono presenti con pattuglie e un posto fisso di polizia in passato non ha avuto riscontri positivi.

Nonostante siano molti i cambiamenti in positivo intervenuti negli ultimi anni, visitando il quartiere San Pietro si nota che  mancano ancora i servizi essenziali: che cosa non ha funzionato?
Auspichiamo una maggiore operatività di Amiu per la pulizia delle strade. Da sempre questo coordinamento si batte per migliorare la gestione amministrativa e manutentiva dei quartieri dialogando costruttivamente con A.R.T.E, non sempre riuscendo ma… facendo piccoli passi.

Il Comitato per Prà

A Prà è stato fatto un importante lavoro di riqualificazione. Resta il fatto che il quartiere subisce la servitù del Distripark. Quali le criticità?
Il lavoro di riqualificazione che è in via di realizzazione risulta alquanto distaccato rispetto alle richieste fatte dai cittadini di ripensare il progetto con cui si erano vinti i fondi – si tratta  dei  Fondi Europei di Sviluppo Regionale, FESR – perché fondamentalmente sbagliato  per la presenza di amianto nel luogo dei lavori e perchè il progetto iniziale non aveva considerato la presenza di alcune tubature. C’era un accordo con il Comune per un percorso partecipato di riprogettazione ma è stato, invece, a senso unico. Quando sarà completato questo progetto di stravolgimento della viabilità, vedremo se effettivamente ci sarà un vantaggio.  Al momento sembra solo di impatto ma non funzionale alla realtà in cui è stato inserito.

In merito al distripark e al VTE, incidono fortemente sull’abitato, da Palmaro fino a Pegli, per il rumore derivante dalla movimentazione dei container e dai generatori delle navi. Si superano le soglie consentite dalla legge e sono ormai 10 anni che i cittadini cercano di trovare una tutela da parte delle istituzioni. Tuttavia,  nonostante si siano fatte denunce formali, non si è ottenuto nessun risultato. Costantemente la Capitaneria di Porto e le istituzioni vengono informati dai cittadini, telefonicamente e tramite mail,  ma senza vere soluzioni… non se ne vede la fine.
L’inquinamento ambientale è un altro problema: la capitaneria cerca di tranquillizzare la cittadinanza ma non c’è la volontà di monitorare e informare i cittadini sulla situazione delle navi che continuano a “fumare nero” e il territorio ne risente.

Qual è la situazione in merito alla sicurezza?
La sicurezza ambientale è bassa (distripark, VTE, autostrada, area ex San Giorgio). Questo perchè chi dovrebbe tutelarci, cioè il Comune, la Regione, lo Stato,  ha interessi diversi.

Altre criticità da segnalare?
Sono due anni che si torna a parlare della copertura autostradale di alcune zone a Palmaro ancora scoperte. Il Municipio ha fatto due riunioni per imbonire i cittadini, ma da quegli incontri ad oggi nulla è cambiato.
www.comitatoperpra.org

Mauro Avvenente, Presidente del Municipio

Simona Tarzia 

Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.

One thought on “Rotta sui Municipi genovesi. VII Ponente

  1. Al quartiere San Pietro, manca un piccolo mercato, i residenti, in maggior parte sono anziani e stanno lasciando le auto. I tentativi fino ad ora fatti sono risultati infruttuosi. Delle possibilità vi sarebbero, ma occorre che il Comune sia più incisivo e cei delle agevolazioni. Più che la mancanza di pulizia, occorre un servizio di vigilanza: troppi abusi. cacche e pipì ovunque, cani liberi, schiamazzi notturni, atti di bullismo. L’impresa di pulizia scelta da ARTE ed altri condomini, va maggiormente seguita, in realtà anche dopo pulito c’è ancora sporco. Il viale tra le barre alte è stato troppo trascurato, si è chiusa l’irrigazione ed ormai vi crescono solo erbacce, fino a 8 10 anni fa era una meraviglia. I vuoti a livello strada sono un ricettacolo maldeodorante di rifiuti ingombranti e non, auto abbandonate e deiezioni. Occorre: 1° – il mercato – 2° personale per redarguire i contravventori delle regole municipali e civili, 3° intervenire sulle facciate.

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