Genova – È notizia di oggi che a imporre la riattivazione della centrale sono Terna S.p.A. e Mise, cioè il Ministero per lo Sviluppo Economico.
Alla domanda di autorizzazione di Enel per l’uscita definitiva della centrale dall’esercizio, la produzione si è chiusa a metà agosto del 2016, il Mise ha risposto con la richiesta di disponibilità della centrale nei prossimi mesi, per coprire il fabbisogno determinato dal fermo temporaneo di alcuni impianti nucleari francesi.
“Enel, dunque, smentisce il Governo sulla riapertura della centrale a carbone sotto la Lanterna – denunciano Alice Salvatore e Marco De Ferrari, portavoce del Movimento 5 Stelle in Regione Liguria – e conferma non solo che la centrale a carbone di Sampierdarena non sta producendo, ma che sta offrendo soluzioni energetiche alternative rinnovabili. Insomma, come volevasi dimostrare, la responsabilità di questa nuova minaccia ambientale è tutta di un governo fossile che, negli ultimi due anni, ha fatto addirittura calare la produzione di fonti rinnovabili, per giustificare il ritorno al carbone”.
“Se Terna e Mise impongono la riattivazione – continuano i portavoce del M5S – Enel è obbligata ad adeguarsi e a ripartire, per legge, per 2000 ore. Questo sulla pelle e sui polmoni dei cittadini genovesi. La palla è tutta nelle mani del governo a trazione PD, unico vero responsabile di un’eventuale disastrosa riattivazione della centrale”.
Dopo la ribellione degli ambientalisti che all’alba di sabato 28 gennaio scorso hanno compiuto un blitz sulla banchina del terminal carbone in concomitanza con l’arrivo del cargo Sider Tis che trasportava più di tremila tonnellate di carbone, il caso approderà a Bruxelles grazie a un’interrogazione del M5S.
“Qui in Regione abbiamo di recente depositato un Ordine del giorno per impegnare la Giunta Toti a fare pressione al Governo per scongiurare la riattivazione dell’impianto, nel nome della difesa della salute pubblica e dell’ambiente – precisano i portavoce del M5S – E presto il tema approderà anche a Bruxelles con un’interrogazione a prima firma Dario Tamburrano. Il tutto nel silenzio assordante del Sindaco Doria, da cui ci saremmo attesi un’ordinanza immediata, mai arrivata, a tutela della salute dei propri cittadini”.
Simona Tarzia
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.