Bogliasco (GE) – Non siamo in cerca di persone speciali ma di persone normali che fanno cose speciali. Scusate il bisticcio di parole ma è di questo che si tratta. La tivvù e i media in genere dovrebbero essere lo specchio di quello che succede nella società ma, in verità, ne sono solo una microscopica rappresentazione. Per questo motivo siamo saliti al Poggio di Bogliasco a intervistare Alessio Canepa, diciottenne mosso da passione vera e da tanti sogni, atleta della scuola di Ju Jitsu del Maestro Aldo Corallo.
È la seconda volta che ci occupiamo di arti marziali, attività sportiva che prevede disciplina, rigore morale, attenzione ai dettagli, fatica, passione e nessuna aspettativa economica. I soldi, quelli per le auto sportive non ci sono. La fatica e tutto il resto sì.
Del Ju Jitsu sappiamo poco, anzi nulla. Di certo, che non è disciplina olimpica e quando cerchiamo di capire il perché chiedendolo al maestro Aldo Corallo, si interrompe quel fluido di serenità che è sempre presente in un luogo dove si impara prima l’educazione e poi la disciplina sportiva. Capiamo che l’argomento è delicato e che forse “la politica” ha un po’ inquinato anche un ambiente di per sé pulito.
Preferiamo passare all’intervista di Alessio, Campione Italiano per il secondo anno consecutivo, che ha un sogno nel cassetto: diventare istruttore di Ju Jitsu.
Non serve aggiungere altro. Godetevi la saggezza di un giovane campione.
fp
Spirito libero con un pessimo carattere. Fotoreporter in teatro operativo, ho lavorato nella ex Jugoslavia, in Libano e nella Striscia di Gaza. Mi occupo di inchieste sulle mafie e di geopolitica.
Grazie per lo splendido ritratto …. fuori dalla retorica, il sorriso aperto di un atleta fotografato insieme al suo Sensei, spiega quanto profondo sia il legame che si instaura tra di loro.
In quattro parole: “il bello dello Sport”.