Genova – È scaduto alla mezzanotte di ieri il tempo per assegnare la preferenza ai candidabili alla poltrona di sindaco per il Movimento Cinque Stelle.
Finalmente si avrà una scossa alla realtà della politica genovese, lenta e apatica.
Terminata la fase delle graticole alla sala Cap di via Albertazzi, infatti, si è aperto il momento virtuale del cosiddetto Metodo Genova.
Tacciato da Paolo Putti come “antidemocratico e scarsamente aperto”, e definito da De Pietro “il videogioco”, l’esperimento genovese malvisto dagli ex grillini si avvia alla fine: solo chi raggiungerà le 27 preferenze, espresse con voto segreto dai candidati consiglieri, potrà passare il turno.
Dopo quello della Lanterna, si prospetta dunque un altro derby tra i candidabili che riteniamo favoriti e gli unici a poter raggiungere il tetto delle preferenze richieste per Genova: Marika Cassimatis e Luca Pirondini.
A breve sapremo se abbiamo avuto ragione.
Simona Tarzia
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.