“I voti non cadono dagli alberi come prugne mature. Devono essere conquistati” – Margareth Thatcher, 1979
Genova – Finito il bagno di folla per la presentazione del candidato del CentroDestra Marco Bucci, dove ho registrato applausi scroscianti, strette di mano, entusiasmo e anche qualche gomitata presa da colleghi in lizza per il Pulitzer, mi sono chiesto cosa non mi avesse convinto fino in fondo, sala piccola e caldo furente a parte.
Allora, al centro della scena un Giovanni Toti in grande spolvero, alla sua destra Marco Bucci. Poi Matteo Salvini e Edoardo Rixi. Alla sinistra del governatore della regione, perchè anche a destra hanno comunque la sinistra, Sandro Biasotti o il suo cartonato vista l’immobilità fisica e facciale, e Lilli Lauro.
Eppure ero certo che mi mancasse qualcosa, o meglio qualcuno.
Ah già, Stefano Balleari, il Vice Presidente del Consiglio Comunale, per mesi l’unico candidato del CentroDestra e l’unico candidato di un partito nazionale. In sintesi, l’uomo politico che ha dato alla destra parvenza di unità e soprattutto di idee.
Si, perché là, le idee sono pochine e anche ritrite. A partire dalle ruspe di Salvini, che ormai avranno anche finito il gasolio, l’aria che tira è sempre la stessa.
Dopo una pressante campagna elettorale sui social e dopo aver preparato il terreno alla discesa in campo del candidato “vero”, Giovanni Toti lo ha “quasi relegato” tra i giornalisti. Già nella precedente visita di Giorgia Meloni, in occasione della conferenza stampa nella Sala della Trasparenza della Regione, qualcuno non aveva previsto una sedia per lui.
Insomma, i soliti giochini politici e, se devo dirla tutta, al netto del differente modo di pensare, neanche tanto eleganti.
Probabilmente, chi stabilisce la strategia del CentroDestra non ha notato che Stefano Balleari ha dovuto convincere i suoi estimatori, con un video in diretta, a non abbandonare la nave anche se il Capitano ora si chiama Marco Bucci. E vi assicuro che i commenti non erano poi tanto teneri. Bucci, manager d’azienda, non avvezzo a chiacchierare con il mondo, avrà bisogno di Balleari per confrontarsi con un elettorato che non lo conosce. E poi c’è il voto disgiunto, una vera incognita: qualcuno potrebbe votare Balleari e un candidato sindaco differente.
Vuoi vedere che nonostante le difficoltà del Movimento 5 Stelle (in apparenza superate) e le gravi fratture del Centro Sinistra, Giovanni Toti rischia di perdere una partita dai pronostici favorevoli?
Dall’altra parte della barricata, e non intendo alludere alla battaglia di Stalingrado, abbiamo il candidato Sindaco Gianni Crivello, Assessore della Giunta di Marco Doria, che sottolinea di non rappresentare la continuità con l’amministrazione in carica perché, di fatto, non possiede alcuna tessera di partito.
Certo che smarcarsi dalla attuale amministrazione dichiarandosi indipendente è un po’ come dichiarare l’inadeguatezza del governo attuale e, in sintesi, dare ragione all’opposizione.
Va bene che in campagna elettorale tutto è permesso ma anche questa volta ci sembra la solita “polenta tutta a motti”.
E il PD? Avrà un suo candidato o aspetta il momento opportuno per aggregarsi? Lunedì 3 aprile ci sarà la riunione provinciale e cercheremo di capire da che parte soffia il vento. Come per i dirimpettai del CentroDestra, un peso formidabile lo avrà il voto disgiunto e la terza presentazione in Consiglio Comunale della delibera di aggregazione Amiu-Iren.
Ancora tu? Ma non dovevamo rivederci più?
Siamo a corto di titoli e ricorriamo ad un classico.
fp
Spirito libero con un pessimo carattere. Fotoreporter in teatro operativo, ho lavorato nella ex Jugoslavia, in Libano e nella Striscia di Gaza. Mi occupo di inchieste sulle mafie e di geopolitica.