Genova – Non ci stanno Marianna Pederzolli, Stefano Gaggero e Lorenzo Azzolini a buttare via il lavoro degli ultimi tre anni: “Abbiamo chiamato chi ha collaborato con noi alla costruzione delle proposte di programma di Rete a Sinistra – spiega Lorenzo Azzolini – e abbiamo chiesto anche a loro cosa ritenessero utile. La risposta quasi unanime è stata di continuare a lanciare una sfida alla città e chiedere con più forza il confronto programmatico pubblico e trasparente che sollecitiamo da mesi”.
Nasce così la lista civica #Genovacheosa, dalle sollecitazioni di chi ha lavorato duro per mettere a fuoco le criticità di una città in declino e nuove strategie capaci di porvi rimedio. Almeno sulla carta.
Il programma di cui si parla, dal nome sibillino, è quello presentato dalla Rete il 28 gennaio, alla Commenda di Prè: “Genova che osa”, un manifesto per la città.
La prima vittoria l’hanno ottenuta lunedì scorso, quando il faccia a faccia c’è stato, finalmente, e gli attivisti hanno incontrato Gianni Crivello al Mercato del Carmine: “È stato un momento per rilanciare le nostre proposte – continua Azzolini – e per chiedere al candidato sindaco cosa ne pensava e chiedergli di assumersi delle responsabilità a riguardo”.
Ha le idee chiare il gruppo di #Genovacheosa nel sostenere Crivello: vuole costruire uno spazio comune nuovo e più robusto dal punto di vista programmatico e dunque ha messo in atto un percorso aperto e inclusivo che, però, lo trova alleato con PD, Articolo 1 Mdp e Genova Cambia.
Alla luce degli ultimi avvenimenti, che hanno visto prevalere il posizionamento politico sul buonsenso, ci chiediamo come riusciranno a seguire un tracciato apartitico e a conciliarlo con chi nei partiti c’è sempre stato e alle loro logiche è avvezzo.
La risposta arriva da Stefano Gaggero che rivendica per questa nuova esperienza le dinamiche messe in atto in Rete a Sinistra: “Questo non sarà un problema. Come Rete a Sinistra abbiamo cercato di creare dei processi che coinvolgessero sia i partiti che i singoli senza tessera, su un lavoro di proposte. In questo nuovo percorso lavoreremo partendo dal progetto per la città”.
Come a dire che non intendono confluire in un partito per condividere programmi preconfezionati, ma condividere il programma per coinvolgere il partito.
Di là dai buoni propositi, la vita sembra ricominciare con le stesse dinamiche e non sarà certo facile evitare di trasformarsi in una stampella del PD anche se “La differenza la farà la forza che avremo di portare avanti le nostre priorità e – assicura Marianna Pederzolli, consigliera comunale della Lista Doria – quello che vogliamo costruire non è una lista elettorale ma un progetto politico che coinvolga per cinque anni i cittadini e dia la forza a chi sta dentro le istituzioni di spostare l’asse nelle maggioranze e portare avanti le battaglie”.
Per costruire davvero una Genova migliore le battaglie saranno tante e non basterà, questa volta, un altro “Sindaco arancione”.
Simona Tarzia
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.