Genova – Continua il viaggio di Articolo 1 che, dopo la prima assemblea nazionale che si è svolta a Napoli il primo aprile, deve fare i conti con il terreno minato delle amministrative genovesi.
Sa bene, Stefano Quaranta, che “potrebbero essere quasi d’intralcio rispetto al nostro percorso nazionale, perché ci obbligano a focalizzare le nostre energie sui temi della città “ e non ne fa mistero davanti all’assemblea organizzata al BB Center di via XX Settembre, in un venerdì pomeriggio molto affollato. Anzi, sottolinea che “noi siamo ancora in una fase embrionale, in cui raccogliamo le forze”.
Un discorso lungo un quarto d’ora, durante il quale Quaranta fa il punto su questa nuova Sinistra in costruzione e non rinuncia ad attaccare le esperienze fallimentari degli ultimi anni: “La sinistra ha seguito due percorsi insufficienti: uno quello dell’establishment legato ai rapporti di forza tra politica, economia e finanza, che ha accettato delle compatibilità che ci hanno portato dove siamo oggi; l’altro quello velleitario di una sinistra che non è stata capace di costruire alternative e, al massimo, ha criticato quello che facevano gli altri”.
Sono messaggi importanti quelli lanciati dal palco, che partono dalla lunga battaglia referendaria combattuta da Quaranta in prima persona e arrivano alla consapevolezza che per ripartire bisogna cambiare: “Occorre rilanciare la Costituzione senza rinunciare all’ispirazione di chi quella carta l’ha partorita ma avendo la capacità di capire come quei valori, quei principi si collocano in una realtà nuova”, una realtà che è quella complessa dei rapporti con l’UE, della crisi della politica e del lavoro.
Poi torna sulle amministrative e rilancia il sostegno a Gianni Crivello: “È una candidatura che ha punti di forza oggettivi, come la grande conoscenza del territorio e il ruolo difficile ricoperto con un assessorato delicato” e aggiunge “i tempi sono stretti, occorre fare le liste, raccogliere le firme. Servono liste forti, candidati che ci rappresentino in maniera autorevole perché l’interesse per la città non è scollegato alla battaglia politica che dobbiamo fare a livello nazionale per la costruzione di Articolo 1”. Quindi rivendica un ruolo forte per il suo partito, che dovrà essere capace di “equilibrare la forza del Partito Democratico per portare avanti i valori e i principi di una forza di sinistra”.
Infine, nel giorno dell’incontro tra i sindaci di ANCI Liguria e il Ministro dell’Interno Domenico Minniti, non potevamo non chiedergli una battuta sui decreti sicurezza e immigrazione che si riassume così: “Basta con una visione solo securitaria”. E aggiunge: ”Secondo me non risolverà nessun problema. Occorre affrontare con serietà quello che è il vero problema della legalità nel nostro Paese, cioè intere regioni in mano alle mafie. Occorre riqualificare i quartieri e non dare più potere ai sindaci sceriffi”.
“Perché la sfida non è puntare sulla repressione”, scandisce con forza Quaranta e lancia un invito: “Chi chiede di poter trovare asilo nel nostro Paese deve avere tutte le garanzie costituzionali”.
Simona Tarzia
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.