Genova – Il Consiglio comunale approva, nella seduta di oggi, il Piano triennale dei lavori pubblici e il Bilancio programmatico 2017-2019 ed è subito polemica.
“Abbiamo proposto di stornare 4.660.000 euro previsti per interventi su Corso Torino e Galleria Mazzini a favore del risanamento idrogeologico della discarica di Scarpino si legge in un post di Antonio Bruno, capogruppo FdS, che su Facebook precisa: “Non perché siamo contrari a questi interventi, ma perché riteniamo prioritario affrontare un’emergenza che causa un grave problema per AMIU e per la città, e che viene portata come motivo per la privatizzazione di Amiu”.
Ma il Consiglio comunale ha votato no.
La proposta di modifica riguardava il Piano triennale dei lavori pubblici, con il quale si è deciso di finanziare “opere anche non disprezzabili, come Palazzo Grimaldi, il chiostro di Certosa, o i Magazzini del Sale” rileva sempre Antonio Bruno “ma che hanno, a mio avviso, una priorità molto inferiore ad altri obiettivi”.
Dal fronte anti aggregazione comincia a trapelare, dunque, un certo nervosismo, in vista della terza presentazione della delibera Amiu-Iren, che tornerà in Sala Rossa domani.
Nervosismo che si concretizza in una seconda proposta di emendamento di Bruno, questa volta al Bilancio previsionale, anch’essa respinta: “E’ stato respinto un ordine del giorno con cui chiedevamo una presa di posizione in contrasto con le politiche di austerità che affamano gli enti locali. A fronte di una spesa per l’ordine pubblico molto elevata chiedevamo di investire queste risorse su Scarpino, o sugli interventi sociali o per AMT. Il debito pubblico è una trappola che fa vendere al Comune i gioielli di famiglia e ridurre i servizi”.
Il bilancio va in votazione così, con l’incognita dell’aggregazione, con un aumento della TARI del 6,89% e solo cinque dichiarazioni di voto.
Oltre a Bruno, parlano il consigliere del Gruppo Misto, Pietro Salemi, per affermare la sua astensione dal voto e il consigliere Enrico Musso che, riprendendo una battuta di Simone Farello, esprime parere negativo: “Perché ci sono le marchette di tutti in questo cazzo di bilancio”.
Poi Farello, capogruppo PD, che con il suo voto favorevole dà l’addio al Consiglio comunale: “Spero che chi verrà dopo di noi, qualcuno rimarrà, abbia imparato che bisogna vivere la politica come un mestiere, perché è una cosa che si impara, che si esercita. Lasciare un bilancio al prossimo sindaco non era scontato. È un punto di partenza per chi arriverà. È un atto molto serio. Su questo abbiamo voluto essere coerenti fino in fondo”.
Per ultimo Alessio Piana, capogruppo Lega Nord, che denuncia: “Votiamo un bilancio con la Tari non sufficiente a coprire i costi di Amiu” e aggiunge: “Un bilancio miope e irresponsabile, dove imposte e tasse comunali sono ai livelli massimi, mentre il debito del Comune è aumentato del 6% nel quinquennio e, oggi, le famiglie genovesi si ritrovano ognuna con un peso di 4.635 euro”.
Alla fine la delibera passa con 17 voti favorevoli, 14 contrari e otto astenuti, su 39 presenti. Votata all’unanimità, invece, l’eseguibilità immediata.
Report dei votanti:
- Approvazione del Programma triennale dei lavori pubblici, 2017-2018-2019 e dell’elenco annuale 2017
Approvato con 19 voti a favore: Pd, Lista Doria, Salvatore Caratozzolo (Percorso Comune), Gian Pastorino (Fds), Sel, Gianpaolo Malatesta (Gruppo Misto); 8 contrari: Stefano Anzalone (Gruppo Misto), Pdl, Lista Musso-Direzione Italia, Lega Nord; 8 astenuti: Antonio Bruno (Fds), Effetto Genova, Paolo Gozzi, Giovanni Vassallo (Percorso Comune), Pietro Salemi (Gruppo Misto) e 1 presente non votante: Andrea Boccaccio (M5S). Concessa anche l’immediata eseguibilità con voto unanime.
- Approvazione documenti previsionali e programmatici 2017-2019
Approvato con 17 voti a favore: Pd, Sel, Lista Doria, Gianpaolo Malatesta (Gruppo Misto); 14 contrari: Stefano Anzalone (Gruppo Misto), Pdl, M5s, Fds, Lista Musso-Direzione Italia, Udc, Lega Nord e 8 astenuti: Pietro Salemi (Gruppo Misto), Percorso Comune, Effetto Genova. Concessa anche l’immediata eseguibilità con voto unanime.
Segue l’audio delle dichiarazioni di voto in ordine di intervento:
antonio-bruno.mp3 (FdS), enrico-musso.mp3 (Lista Musso), simone-farello.mp3 (PD) e alessio-piana.mp3 (Lega Nord).
Simona Tarzia
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.