Genova – “Sono le cose che facciamo e il modo in cui viviamo che ci raccontano e che testimoniano dove vogliamo andare. Più che gli slogan e i proclami. Uno dei miei obiettivi principali da quando ho iniziato a fare politica, è quello di far pensare la gente. Voglio che pensino e poi decidano in base a quello che facciamo se sostenerci o sostenere qualcuno più bravo di noi”.
Così il candidato sindaco di Chiamami Genova, Paolo Putti, apre oggi, al Mercato Orientale, la conferenza stampa di presentazione della sua lista e spiega: “Noi vogliamo essere lo strumento a disposizione dei cittadini per costruire un progetto di rigenerazione della città”.
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Cinque anni dopo la sua avventura elettorale con il Movimento 5 Stelle, Putti scende in campo da outsider con una lista civica: “La nostra è un’avventura davvero civica, con persone che provengono da diverse esperienze associative, politiche e liberi cittadini che hanno voglia di costruire insieme un progetto per la città”.
Con lui ci sono i consiglieri che hanno lasciato il Movimento e fondato Effetto Genova, Stefano De Pietro e Mauro Muscarà, e i compagni di tante battaglie per i beni comuni, i consiglieri uscenti Clizia Nicolella e Gian Pastorino.
E poi Gianpaolo Malatesta e Lucio Valerio Padovani, rispettivamente in questo Consiglio Comunale con Gruppo Misto e Lista Doria, Si Mohamed Kaabour, anche lui candidato sindaco nel 2012 con la lista Fratelli e Fratellastri, Antonella Marras, portavoce del Comitato Spontaneo Cittadini Borzoli e Fegino, Davide Ghiglione, consigliere del Municipio V Valpolcevera e attivista NO TAV e No Gronda. Quaranta nomi in totale, 18 sono donne.
Una lista che continuerà a dialogare con i territori, anche quando la campagna elettorale sarà finita perché, continua Putti: “Lavorare insieme è la risposta alla paura e allo sconforto. Ascoltare i territori ci ha permesso di raccogliere un’altra testimonianza, cioè che i genovesi vogliono il cambiamento e si documentano, si organizzano, mettono insieme le idee e si confrontano. L’azione è l’antidoto alla rassegnazione”.
Partendo da qui, dagli incontri con i cittadini, la lista Chiamami Genova sta scrivendo un programma molto articolato e ambizioso: “Quelli che vi presentiamo oggi sono solo venti punti di una visione più ampia, sono i primi passi del nostro cammino”.
#facciamoinomi: ecco tutti i nomi dei candidati
Un cammino, quello di Putti, ormai lontano dal Movimento, dal suo verticismo e dalle epurazioni che ha sempre criticato con fermezza, senza nascondere la sua libertà di pensiero. A chi gli chiede se si ispira a Federico Pizzarotti, fondatore di Effetto Parma, risponde sinceramente che “Federico ha amministrato bene, è una persona che può insegnarmi qualcosa. Guardo ad alcune sue ipotesi di lavoro su Parma con occhio interessato”.
È categorico, invece, sul suo passato pentastellato: “Assolutamente nessun rimpianto sul mio percorso con il Movimento. Ho dei rimpianti su alcune cose che si erano cominciate e vorrei venissero portate avanti adesso. Ne sarei contento perché non voglio che gli altri facciano male per poter dire che fanno male. Io vorrei che tutti facessero bene perché così la città ne avrebbe giovamento”.
Sui suoi avversari politici, invece, sorvola: “Non fa parte di me lanciare slogan contro qualcuno. Gianni Crivello è una persona che, anche all’interno di questa amministrazione, si è impegnata, è stato sul pezzo. Ma è legato a un sistema vecchio, partitico” e poi attacca il Partito Democratico: “Io credo che in città non ci sia altra cosa così lontana dai cittadini come lo è il PD in questo momento”.
Simona Tarzia
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.