Genova – Quaranta nomi per una lista composta in rappresentanza della società genovese e che tirerà la volata finale di Arcangelo Merella in vista dell’appuntamento elettorale dell’11 giugno.
“Dentro ci sono professionisti, medici e architetti urbanisti, ci sono pensionati, casalinghe, commercianti e studenti. È uno spaccato della nostra comunità”. Descrive così, il candidato sindaco di Ge9Si, la sua lista civica e poi ci presenta il capolista: “Abbiamo affidato la rappresentanza della lista a Lorenzo Taddei, esule argentino, medico, che riteniamo rappresenti i nostri valori”.
I valori cui si ispira Merella fanno bella mostra sulle pareti del point elettorale di via Garibaldi, proprio a un passo da Palazzo Tursi, e sono sintetizzati nei nove punti per Genova, il programma che porta avanti già dal novembre scorso. Sì, perché la sua è una campagna elettorale cominciata molto presto: “Ci siamo messi in marcia molto prima perché occorreva tempo. Abbiamo scelto, infatti, di approcciare alla gestione della città attraverso la competenza, cioè studiando i problemi per poi trovare le risposte”.
Luogo di confronto sono stati i seminari di formazione civica “Di Venerdì”, che hanno affrontato le tematiche sociali più urgenti per la città, come l’occupazione e il welfare, e suggerito proposte operative e buone pratiche.
Perché l’obiettivo di Merella e della sua squadra è di ottenere le competenze adeguate per cambiare davvero le cose: “Con i seminari abbiamo avuto la possibilità di affinare strumenti di conoscenza che ci permetteranno, se avremo la responsabilità di governare Genova, di farlo con consapevolezza” .
Una consapevolezza che non prevede l’uso dei droni per la sicurezza del centro storico: “È impossibile usare uno strumento di questa natura per il centro storico”, dichiara con eleganza Merella e poi, senza polemizzare con l’idea del candidato sindaco di Centro Destra, va dritto al punto: “Bisogna garantire i controlli in forma dinamica, attraverso un pattugliamento continuo delle forze di polizia. Scommettere sulle telecamere, che hanno un effetto deterrente e possono essere usate anche contro chi deturpa il bene pubblico”.
Ha le idee chiare, Merella, e in serbo alcune sorprese: “Terminata l’esperienza dei seminari civici, cominceranno i Pomeriggi di Genovesi. L’idea è quella di mettere il point a disposizione dei cittadini per scambiare opinioni, conoscere i candidati. Un’iniziativa che vi anticipo è la presentazione del nostro programma in dialetto genovese, a cura di Andrea Acquarone, presidente dell’associazione Che l’inse!”.
#facciamoinomi: ecco tutti i nomi dei candidati
Simona Tarzia
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.
Bisogna combattere l’uso improprio della parola “dialetto”, e conoscendo Acquarone per i suoi articoli sul “Secolo” sono sicuro che anche lui la pensa così. Il genovese è una lingua.