Genova – Quattro o cinque confronti al giorno nella tabella di marcia dei candidati sindaco. Francamente troppi.
Ogni associazione è un gruppo di pressione, una lobby, e veicola voti.
Che cosa possano rappresentare tutti questi incontri, come possano influire sulla consapevolezza esitante della politica che, spesso, quando non è collusa si trasforma in uno strumento passivo, noi non sappiamo dirlo.
Forse ci aiutano a credere che sconfiggere la consuetudine è ancora possibile. Che non è troppo tardi per costruire la resurrezione di questo Paese.
Che “prima di abituarci alle loro facce, prima di non accorgerci più di niente”, l’Onda pazza arriverà e se li porterà via gli specializzati in malaffare che si comprano facilmente col denaro e il caciocavallo.
Magari è la volta buona.
Magari è la volta che questi moribondi civili entrano a pieno titolo nel fiume della storia, con la meditata coscienza che per far politica occorrono spirito di sacrificio e il senso gioioso dell’unità d’intenti.
Per combattere la mafia non servono bandiere. Non serve neppure l’esercizio retorico da campagna elettorale.
Serve il coraggio di voltare pagina. Servono persone oneste, competenti e determinate. Serve una dirigenza politica capace di fare il proprio dovere.
Le domande poste ai candidati
La Sala del Maggior Consiglio affollata di cittadini. Otto candidati, quattro domande in tutto e dieci minuti a testa per rispondere.
“Ai candidati abbiamo chiesto di assumere impegni precisi affinché i beni confiscati alla criminalità vengano restituiti alla collettività”, spiega Chiara Volpato, referente di Libera Genova, che aggiunge: “La prevenzione del crimine organizzato e mafioso e della corruzione, così come la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile, necessitano di un confronto continuo e costante tra tutti i soggetti coinvolti: per questo abbiamo chiesto ai candidati di impegnarsi affinché venga istituita una Tavola comunale per la legalità e la cittadinanza responsabile”.
“Bene la partecipazione”, precisa Volpato e conclude: “Ora gli impegni presi vengano rispettati”.
Le risposte dei candidati
In ordine alfabetico: Marco Bucci (Centro Destra), Marika Cassimatis (Lista Cassimatis), Gianni Crivello (Centro Sinistra), Arcangelo Merella (Ge9Si), Marco Mori (Riscossa Italia), Luca Pirondini (MoVimento 5 Stelle), Paolo Putti (Chiamami Genova) e Cristian Briozzo per Cinzia Ronzitti (Partito Comunista dei Lavoratori).
Simona Tarzia
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.