Gente per bene, gente per male

Questo nostro mondo grigio e opaco, vile e assurdo, che pure pretende di essere saggio, muore vinto e solo.
La sua sconfitta è anche la nostra sconfitta, perché la sventura più grande per gli uomini è la morte degli ideali.

Oggi è il 23 maggio.
A venticinque anni dalla strage di Capaci abbiamo trasformato i morti in fantasmi della mente, facce da striscione, nomi da parata. Perché non basta intitolare una strada per saldare i conti.
Abbiamo dimenticato la loro forza, la loro convinzione, e ci siamo persi nelle regole della massa indistinta, delle teste fradice di piccoli travet della burocrazia, dei politici sempre più spesso corrotti e onnipotenti, avidi e ottusi, volgari e impostori.

Oggi è il 23 maggio e vogliamo raccontarvi una storia.
La storia di un uomo che è nato in una famiglia di ‘ndrangheta. Che si dissocia, ancora giovanissimo, da questa cultura della violenza.
Il suo nome è Rolando Fazzari e per la sua ribellione ha pagato un prezzo altissimo.

Ascoltiamo dalla voce di Christian Abbondanza, Presidente della Casa della Legalità, le vicende surreali di chi, da allora, subisce il clima apocalittico delle ritorsioni e l’interesse intermittente dei media che, ieri, hanno deciso che il palinsesto di Mi manda Raitre non avrebbe potuto raccontare questa storia.

Simona Tarzia

Abbiamo Sempre Pagato, sia con i soldi che col cuore… e le lacrime“.
Rolando
Firma la petizione per non lasciare solo Rolando Fazzari

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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.

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