Genova – Un pomeriggio dedicato al centro storico quello di Claudio Fava, vicepresidente della commissione antimafia e deputato di Articolo Uno, che oggi ha visitato i beni confiscati alla famiglia Canfarotta insieme al Sindaco uscente, Marco Doria, e all’assessora alla Legalità e Diritti del Comune di Genova, Elena Fiorini.
“Bisogna rendere più efficace la restituzione alla collettività dei beni confiscati – ha puntualizzato Fava – perché farne una ricchezza sociale dimostra la convenienza dell’attività antimafia”.
Sono 96 i locali confiscati al clan Canfarotta in centro storico nel 2009 e, di questi, solo 11 sono entrati a far parte del patrimonio civico e solo nel 2017.
Nessuno è ancora utilizzato.
Un percorso lungo e faticoso, dunque, tra mille difficoltà burocratiche, che conferma le necessità sottolineate da Fava: “Non si può scaricare tutto sulle spalle dell’amministrazione comunale, non si può pretendere che l’Agenzia da sola si trasformi in un grande manager di Stato. Occorre intervenire sul codice antimafia, una riforma ferma al Senato da troppo tempo. Occorre fare in modo che la gestione dei beni preveda un concorso di diversi attori istituzionali. Occorre chiedere la collaborazione del circuito bancario e finanziario, della società civile, del ceto imprenditoriale, perché è una sfida che ha bisogno di interventi di diversa qualità e di una grande condivisione di responsabilità”.
Un esempio su tutti, quello del circuito creditizio: “Se un bene appartiene a un mafioso, ogni tanto la banca chiude un occhio e si accontenta di garanzie sulla parola. Apre linee di credito senza problemi. Se lo Stato subentra al mafioso attraverso una confisca, la banca si presenta e dice di non sentirsi più garantita. Sto costruendo un paradosso, ma non così lontano dalla realtà”, poi ha rilanciato precisando che “se noi leghiamo la fase successiva al sequestro a un’infinità di lacci e lacciuoli burocratici, perdiamo questa sfida”.
La visita di Fava si è conclusa in piazzetta Mauro Rostagno, dove ha incontrato il candidato sindaco Gianni Crivello e partecipato al dibattito “Politiche antimafia. Anticorpi al malaffare” organizzato dalla lista A Sinistra.
Durante il dibattito, il candidato sindaco ha dichiarato che istituirà un osservatorio sui beni confiscati alle organizzazioni criminali, un osservatorio “che diventi punto di riferimento per i cittadini e le associazioni”, quindi ha bacchettato i suoi avversari politici dicendo: “Invito il candidato sindaco di Toti e Salvini a suggerire alla Giunta Regionale di eliminare la proroga sul gioco d’azzardo, che alimenta povertà e disagio”.
Simona Tarzia
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.