Genova – È il 2013. L’autobus della linea 17 dell’ AMT, la partecipata genovese dei trasporti, imbocca la discesa che da Corso Europa lo porta a Nervi. È una vettura serie 90, ha una ventina d’anni. Improvvisamente cede lo sterzo ma l’autista ha la prontezza di andare verso il muro alla sua sinistra.
Un mese fa circa, un’altra vettura serie 90, all’altezza della Stazione Marittima, subisce la stessa rottura e fortunatamente l’autista ha la prontezza di fermarsi contro un palo. In quella zona il traffico è tanto e poteva finire in tragedia. Analoga rottura accade a un 12 metri della linea 5, una vettura della serie 86 in servizio a Erzelli. Tutto in poco più di un mese.
Stamattina un autobus della serie 93, quindi molto recente, che viaggia da Prà in direzione Genova centro sulla linea 1, improvvisamente invade la corsia opposta a causa della rottura dello sterzo. Anche in questo caso l’autista riesce ad evitare il peggio. Testimoni oculari del fatto due Carabinieri che, saliti a bordo del bus, verificano che il volante gira a vuoto.
Questi guasti sono all’ordine del giorno, fanno parte della cronaca quotidiana. AMT è un’azienda che, dopo aver esternalizzato i servizi principali tra cui l’officina, si ritrova ad avere un parco vetture poco controllato e che è palesemente un pericolo per i lavoratori e per i cittadini. I lavoratori di AMT denunciano questa situazione da diversi anni ma purtroppo rimangono inascoltati
Questa la dichiarazione di Marco Marsano, segretario del Sindacato OR.S.A. TPL Genova
“Oggi l’ennesimo grave guasto meccanico che poteva creare una tragedia, fortunatamente la dea bendata ci ha messo una pezza. Un altro piantone dello sterzo che ha ceduto, non una freccia o uno specchietto, ma un organo fondamentale per la sicurezza del trasporto pubblico. La nostra OS dice basta!
Chiediamo un’ intervento urgente da parte della motorizzazione e degli enti preposti prima che ci scappi il morto. Sicuramente chiederemo una forte presa di posizione della Prefettura”.
fp
Spirito libero con un pessimo carattere. Fotoreporter in teatro operativo, ho lavorato nella ex Jugoslavia, in Libano e nella Striscia di Gaza. Mi occupo di inchieste sulle mafie e di geopolitica.