Genova – “Raccogliere le firme per la presentazione alle elezioni comunali del Partito Comunista dei Lavoratori ti fa capire di che entità sono i guasti creati negli ultimi trent’anni dalla politica che si definisce di sinistra. Nei quartieri popolari, quelli che più soffrono la fatica di vivere, che si barcamenano tra disoccupazione e pensioni al minimo, dove le Istituzioni si sentono lontane e spesso nemiche, le persone parlano volentieri. Ti comunicano tutta la loro sfiducia nei confronti di chi si diceva dalla loro parte e invece li ha traditi e non ne vogliono più sapere di nessuna politica”.
Parola di Cinzia Ronzitti, candidata sindaca del Partito Comunista dei Lavoratori, che, nell’epoca della post ideologia dove tutti esprimono la loro antipatia per i partiti, rivendica, invece, le proprie origini: “Siamo un partito rivoluzionario e anticapitalista che intende rovesciare questo sistema che sta portando la nostra amata città e il Paese allo sbaraglio, nella povertà più assoluta. Il mio partito non si arrende, non si nasconde, dice con orgoglio cosa vuole e per cosa combatte”.
Questo è il motto che gli attivisti e i candidati del PCL ripetono ad ogni confronto elettorale, perché “noi lavoriamo per ricostruire solidarietà e coscienza di classe, per ridare una prospettiva a tutti gli sfruttati. Perché questo siamo noi: appartenenti a questa classe, indipendentemente dalla nazionalità e dal colore della pelle”.
Poi si lascia andare a una considerazione personale: “Dico noi perché io stessa sono impiegata in un ‘azienda in stato di solidarietà e vivo da vicino i problemi del lavoro”.
Lavoro, diritto alla casa, sanità. Sono i punti essenziali del programma del PCL.
“Noi diciamo NO al nuovo Galliera. Siamo per ristrutturare gli ospedali che ci sono già e assumere personale sanitario, che manca”.
Anche sulle partecipate non ha ombra di dubbio: “Abbiamo seguito le cinque giornate di sciopero di AMT, nel 2013. Siamo solidali con i lavoratori e con i genovesi: il servizio pubblico deve rimanere pubblico. Siamo contro le privatizzazioni perché dove c’è il privato, c’è profitto”.
Nessuna ipotesi, invece, sulle percentuali: “Non ne facciamo una questione di percentuali. La gente darà il voto al nostro programma, per rafforzarlo. Ripeto, il nostro partito è anticapitalista, noi siamo per la nazionalizzazione delle fabbriche. Quanto al ballottaggio, siamo in corsa anche noi e solo dopo l’11 giugno decideremo insieme, all’interno delle sezioni, chi sostenere”.
Simona Tarzia
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.