Genova – Giornata intensa in attesa che si sappia il nome del Primo Cittadino di Genova o, più probabilmente, dei candidati che andranno al ballottaggio.
C’è grande incertezza non solo sul “chi”, ma anche sull’affluenza alle urne, fattore determinante per l’esito delle consultazioni amministrative.
È stata una campagna elettorale priva di grandi slanci, povera di contenuti e mediocre dal punto di vista della comunicazione.
In questi mesi abbiamo visto farsi da parte Simone Regazzoni, autocandidato del PD, renziano e grande critico della dirigenza genovese, che non ha risparmiato ad Alessandro Terrile vere e proprie picconate.
Stefano Balleari, esponente di Fratelli d’Italia, dopo essersi speso per il NO al referendum costituzionale e aver fatto mesi di campagna elettorale come candidato Sindaco, si è dovuto fare da parte per lasciare spazio a Marco Bucci, imposto dalla Lega Nord a rappresentare la coalizione di Centro Destra.
Anche Manuela Arata sta alla finestra, in attesa del risultato elettorale e forse con il desiderio di togliersi qualche sassolino dalle scarpe.
Sassolini che, messi assieme, fanno una bella montagna se pensiamo a Stefano Bernini che aspettava la sua chance di diventare il Primo Cittadino della Superba dopo cinque anni a reggere e supportare le indecisioni di Marco Doria.
Il M5S dopo aver cancellato il risultato delle comunarie, che aveva visto vincitrice Marika Cassimatis, ha candidato Luca Pirondini. Vedremo se le urne daranno ragione a Beppe Grillo o alla Cassimatis che ha deciso di correre da sola.
Simone Leoncini, candidato con la lista Genova Cambia, ha poi deciso di confluire nella coalizione con Gianni Crivello. Un bel rischio per Leoncini ma un importante contributo per il candidato Sindaco che potrà contare su un buon serbatoio di voti in Centro Storico.
A Marco Mori, avvocato di Rapallo e segretario di Riscossa Italia, queste amministrative servivano come trampolino per le politiche che verranno. Poi, vista la possibilità di fare un risultato apprezzabile ha accelerato con decisione spiegando a voce alta la subalternità dell’Italia all’Europa dei banchieri. Cose che tutti pensano ma nessuno dice fino in fondo.
Outsider di peso, Arcangelo Merella, con la lista Ge9Si, che ha iniziato molto presto la campagna elettorale puntando su appuntamenti settimanali per discutere e proporre soluzioni ai problemi della città. Un modo “antico” di fare politica a cui non eravamo più abituati. Il suo bacino elettorale sarà decisivo in caso di ballottaggio.
Gianni Crivello, che bene ha fatto come Assessore nella Giunta di Marco Doria, è stata la scelta unitaria del Centro Sinistra. Scelta sofferta, tradiva, e difficile da svincolare rispetto all’idea di continuità con la giunta uscente.
Ma perché tanti sforzi per prendere le distanze da Marco Doria? Se il Centro Sinistra è convinto di aver lavorato bene nei cinque anni passati non ha nulla da temere.
Il risultato che potrà avere Paolo Putti con la sua lista Chiamami Genova è una vera incognita. In questi anni il leader di Effetto Genova ha collaborato con le associazioni sul territorio e oggi incassa la loro fiducia. Nella lista poca politica e tante persone legate al territorio e ai bisogni reali delle persone. Prevediamo un risultato importante.
L’unico partito comunista che si è presentato a Genova è il PCL, con Cinzia Ronzitti, che punta sui voti dei delusi dalle promesse politiche mai mantenute.
Nulla sappiamo del candidato fantasma Stefano Arrighi del Popolo della Famiglia.
Nel corso della serata vi terremo aggiornati, direttamente da Palazzo Tursi, sugli sviluppi del voto.
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