Così il candidato del Centro sinistra: “Quali progetti per tutelare gli ultimi se il Presidente della Val Polcevera fosse stato Bucci?”
Genova – In questa situazione di incertezza politica, dove il Centro Destra è spaccato a livello nazionale dalle rivendicazioni di leadership tra Salvini e Berlusconi ma spopola nei comuni al voto e porta anche a Genova il suo candidato al ballottaggio, il Centro Sinistra raccoglie le forze per lo sprint finale e si organizza per recuperare i 12.000 voti che gli mancano alla conquista di Palazzo Tursi.
Lo fa alla sala Cap di via Albertazzi dove, ieri sera, Gianni Crivello ha incontrato i volontari e i candidati delle liste della coalizione per organizzare gli ultimi giorni di campagna elettorale e “vincere il ballottaggio”. È combattivo il candidato del Centro Sinistra, come non lo avevamo ancora visto in questi mesi, e, infatti, ribadisce: “Perché 12.000 voti sono tanti, ma insieme ce la possiamo fare. Genova è dei genovesi, non è vendibile e non è il sobborgo di nessuno. Il futuro della nostra città deve passare attraverso la nostra determinazione. Dobbiamo credere che è possibile recuperare. Chi non ci crede è pregato di andarsene”.
La sala è affollata, la platea applaude: “Dovevamo perdere per essere così tanti stasera”. Crivello non risparmia nessuno, tantomeno il suo rivale: “30.000 euro usati dalla Regione per finanziare il red carpet a Rapallo. Soldi che vengono da Liguria Digitale. Mi chiedo cosa c’entri l’informatica con la propaganda politica”.
È un fiume in piena, l’ex Assessore alla Protezione Civile, che rilancia: “Noi la conosciamo questa città perché eravamo in mezzo al fango con i cittadini. Noi sappiamo dov’è il Gazzo, dov’è la Caserma Gavoglio…lo dico per chi pensa che Novi Ligure sia in Liguria”.
Poi, a sorpresa, prende le distanze dai partiti: “I partiti hanno avuto un loro ruolo. Ora, venuto meno il lavoro legato alle preferenze, al voto di lista, devono fare un passo indietro, i cittadini devono giudicare le persone, valutare conoscenze, competenze e passione”.
Colpiscono le affermazioni di Crivello, la presa di coscienza degli errori di una campagna elettorale che non ha saputo comunicare bene: “Siamo partiti in salita in virtù del fatto che la comunicazione è sempre stata un nostro limite”.
Intanto il Comune si allontana. Un divario doloroso quello con “il candidato di Salvini” fatto di 5 punti percentuali e 12.000 voti da recuperare.
Più o meno i voti raccolti da Chiamami Genova.
È per questo che Crivello fa appello al suo passato di presidente del Municipio V e si rivolge a Paolo Putti?
“Io non sono assolutamente convinto dell’opportunità di rivolgere appelli ai leader delle forze politiche o dei movimenti. L’appello lo dobbiamo rivolgere ai cittadini genovesi, a chi non è andato a votare. Ma voglio rivolgere un invito a Paolo Putti e chiedergli se pensa che sarebbe riuscito a portare avanti un lavoro e dei progetti per i più deboli se il Presidente della Val Polcevera fosse stato Bucci”.
Insomma, non chiedendo apertamente il sostegno di Putti, Crivello non si sbilancia ma il suo ragionamento politico è evidente: insieme per battere la minaccia della Destra al governo della città. E un applauso più lungo accompagna questa chiamata.
Simona Tarzia
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.