Genova – Dopo aver aver pubblicato la prima parte della nostra inchiesta sulle discariche abusive nel Ponente genovese, ecco che cominciano ad arrivare le vostre segnalazioni.
Nelle foto alcuni scorci di Sampierdarena: via Cantore, via Dottesio all’angolo con via Bottego, via Buranello.
“Censimento, valutazione economica e un piano in 30 giorni per la rimozione dei materiali, in particolare quelli pericolosi”.
È quanto ci assicura Matteo Campora, Assessore all’ambiente, Rifiuti e Servizi civici, che aggiunge: “Occorre intervenire non soltanto con le rimozioni, ma anche colpendo chi utilizza il suolo pubblico, in maniera indiscriminata, per non pagare i costi di smaltimento”.
Un fenomeno che avvelena i nostri quartieri, dovuto non solo a maleducazione e incuria.
Intorno alle discariche abusive gira un vero e proprio “racket degli ingombranti” stimato intorno alle venti tonnellate alla settimana.
In più, c’è chi lavora in nero e semina rifiuti per la città perché il conferimento in discarica o all’isola ecologica lo renderebbe tracciabile.
Insomma, una situazione tutt’altro che semplice da risolvere e, infatti, l’assessore chiede l’aiuto dei cittadini: “La cosa più importante è che i cittadini segnalino non solo le discariche ma anche i comportamenti di evidente violazione delle norme ambientali”.
Simona Tarzia
© riproduzione riservata
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.