Genova – Questa mattina, presso i locali dell’A.N.P.I. di Cornigliano, gli ufficiali giudiziari di ARPAL – l’Azienda Regionale per la Protezione dell’Ambiente Ligure – hanno raccolto le testimonianze dei cittadini sugli sversamenti di liquami nel Polcevera e sui miasmi del depuratore che ammorba ormai da anni le estati dei corniglianesi.
Questa volta, però, le cose sono andate peggio. Da circa un mese, il depuratore è finito in by-pass per un guasto sversando nel fiume i liquami di 300.000 genovesi. Si parla degli scarichi fognari dell’Alta e Bassa Valpolcevera, di Cornigliano e di una parte di Sampierdarena. Il ripristino è previsto entro fine mese.
Quanto ai disagi “di ordinaria amministrazione” dovuti a un impianto vecchio e sottostimato, invece, è una situazione che i corniglianesi dovranno sopportare finché non sarà pronto il cosiddetto DAC, il Depuratore Area Centrale genovese, previsto a mare nelle aree ex-ILVA. Le previsioni parlano di una convivenza di tre anni almeno.
La notizia buona è che il conflitto tra Città Metropolitana e Società Autostrade che ne rallentava la realizzazione (vedi QUI), si è risolto con la modifica, da parte di quest’ultima, del tracciato della Gronda di Ponente. Nessun ostacolo, quindi, all’inizio dei lavori per il 2018.
Quella cattiva è che l’olfatto dei corniglianesi dovrà resistere ancora un po’.
Simona Tarzia
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.