A spasso per le vie pattumiera di Cornigliano. Campora e Amorfini promettono un giro di vite contro le discariche abusive

Genova – Si comincia da corso Perrone, una delle strade più tormentate dalle discariche a cielo aperto, dove materassi, poltrone, piastrelle, pneumatici si srotolano per centinaia di metri.
“Occorrono sanzioni pesanti contro chi commette questi gesti inaccettabili. Sono soggetti che non chiamerei neppure cittadini”. Non è uno sterile spot elettorale questo di Matteo Campora, Assessore all’Ambiente e servizi civici, che oggi pomeriggio ha visitato le discariche abusive di Cornigliano insieme a Maurizio Amorfini, Consigliere comunale della Lega Nord.
E, infatti, continua: “Non si tratta solo di fare delle multe perché spesso questi soggetti, che compiono gli abbandoni sul suolo pubblico per non pagare i costi di smaltimento, sono irreperibili, senza patrimonio e di multe ne collezionano pile.  Stiamo studiando una soluzione diversa insieme all’Assessore Garassino”.

Un giro di vite è necessario per queste vie del Ponente cittadino dove ci sono più mobili che all’IKEA.
“Le persone, di giorno e di notte, scaricano tranquillamente i rifiuti ingombranti e rimangono impuniti”  ci spiega Amorfini durante una sosta in via Bagnara, la via che porta al famigerato depuratore di Cornigliano, e aggiunge: “Sembra non esserci fine a questo degrado”.

In effetti, l’elenco delle discariche abusive è ancora lungo e l’emergenza non riguarda solo Cornigliano.
Il nostro “Rumenta tour” ha toccato, nel mese di luglio, Sestri Ponente, Sampierdarena, Fegino, Bolzaneto, Rivarolo, Begato e presto le vostre segnalazioni ci porteranno a Prà.

Grazie per la fiducia.  Continuate a seguirci, perché come abbiamo ricordato più volte nelle nostre inchieste sui municipi genovesi, è  il momento di uscire in strada e ascoltare. Di fare comunità. Perché i territori sono una realtà profonda e non una crisi da sbattere in prima pagina, che dura solo il tempo del fango e della puzza.

Simona Tarzia

Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *