Ericsson in lotta, momenti di tensione in via Siffredi – Il video del camion che tenta di forzare il blocco dei lavoratori

Genova – Eccoli di nuovo qui i lavoratori di Ericsson.
Naufraghi di una politica che troppo spesso dimentica le promesse fatte, scendono in piazza ancora una volta questa mattina, con le speranze di ricollocamento bloccate a un tavolo che è già saltato.
Sì, perché l’incontro Regione-Comune-Confindustria annunciato da Toti il 25 luglio e previsto per domani,  è slittato a venerdì: “Speriamo si tratti davvero di un motivo tecnico – commenta Massimo Della Giovanna, delegato sindacale CGIL – ma credo che lo capiremo solo venerdì. Auspichiamo sia un tavolo vero, perché lo inseguiamo da tanto tempo e vogliamo costruire un paracadute per chi ha perso il lavoro. Venerdì vogliamo vedere questi posti di lavoro”.

È un piccolo esercito quello che scende dalla collina di Erzelli e, se anche non sentiremo risuonare il “padroni maiali, domani prosciutti”  di metalmeccanica memoria, sembra che lo spirito di corpo si sia finalmente scosso.
Tante, infatti, sono le realtà presenti in corteo: Siemens, Esaote, Liguria Digitale, Infinity, Hyle Soft, Leonardo e Alpi San Marco Ristorazione che è rappresentata da una delegazione di dipendenti della mensa che serve il polo Tecnologico.
Un altro aspetto importante, questo delle ripercussioni sull’indotto, cui nessuno presta attenzione. Del resto, i problemi veri, le scelte da cui effettivamente dipende la sorte dei lavoratori, non vengono realmente affrontate. Tutto è rinviato al prossimo tavolo. Tutto è buttato ai margini dell’agenda della politica. A noi non resta che contemplarne i rottami.

Attimi di tensione per un camionista che tenta di forzare il blocco dei lavoratori in via Siffredi, approfittando del passaggio di un’ambulanza. All’autista è stata ritirata la patente.
Guarda il video integrale con il camion che tenta di forzare il blocco
Simona Tarzia 

Potrebbe interessarti anche:

La nuova frontiera della rivoluzione 4.0: l’innovazione è licenziare nel week-end

Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *