Dialoghi sulla città. Parte prima: la rilettura della città come sistema organico

Genova – #fivedabliu inizia una serie di focus sulla città con l’architetto Mauro Marsullo, esperto di mobilità sostenibile.
L’obiettivo di questi incontri è comprendere come le trasformazioni urbane possano generare degrado e, senza alcuna presunzione di poter risolvere nell’immediato problemi che hanno radici lontane nel tempo, individuare un punto di vista costruttivo che offra proposte concrete per affrontarlo.
Il nostro proposito, infatti, è proprio quello di fornire una visione diversa per il futuro, una visione che dovrà necessariamente confrontarsi con gli errori commessi in passato e con le nuove dinamiche economiche e sociali del presente.
Perché la città è oggetto di trasformazione, da sempre. Sta a noi individuare il passaggio innovativo che accolga questa sua dinamicità, per non ritrovarsi a dover rincorrere le emergenze.

Come accennato all’inizio, l’intervista è organizzata per focus tematici, in modo da renderla fruibile a tutti. Questo è stato l’aspetto più difficile, perché la materia urbanistica è complessa e poco visibile sui media.
Speriamo di esserci riusciti. E speriamo di aver posto le basi per una discussione più ampia che ci aiuti ad affrontare, non più in modo vago ma consapevole, le sfide di una città del terzo millennio.

Vi lasciamo alle riflessioni di Mauro Marsullo sulla rilettura della città come  sistema complesso, in continua mutazione economica e sociale, che la fa assomigliare a un organismo vivente e permette di analizzarne le criticità con metodi di valutazione mutuati dalle scienze naturali… certamente più vicine al sentire dell’uomo di quanto non lo sia il PUC.

Simona Tarzia
© riproduzione riservata

Per ascoltare gli altri dialoghi:

Dialoghi sulla città, parte seconda. Riqualificazione urbana e resilienza.
Dialoghi sulla città, parte terza: il degrado. Come si genera, come si interviene.
Dialoghi sulla città, parte quarta. Mobilità e discriminazione.

Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *