Imperia – Il giornalista e scrittore Antonio Amorosi, nell’ambito delle elezioni Regionali del 2015 aveva accostato il M5S, in particolare il capolista imperiese Daniele Comandini, alla criminalità di stampo ‘ndranghetista.
Querelato da Alice Salvatore per i suoi articoli sul quotidiano “Libero”, Amorosi è stato assolto “perché il fatto non sussiste”.
Non solo. Il Tribunale di Genova, nella sentenza che riportiamo per intero, ha commentato come “biasimevole e imbarazzante la vicinanza di Comandini a Carmine Mafodda, figlio del boss Palmiro, notoriamente appartenente all’omonima famiglia ‘ndranghetista, da anni radicata nella zona dell’imperiese e in particolare ad Arma di Taggia”.
ECCO LE CINQUE PAGINE DELLA SENTENZA:
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