Genova – L’Associazione Amici del Chiaravagna nasce nel 1987 per sensibilizzare l’opinione pubblica sui gravi problemi ambientali del Ponente genovese. Per primo lo stato del torrente Chiaravagna, il più inquinato d’Italia e dichiarato morto in quegli anni, che riversava nel rio Bianchetta il percolato della discarica di Scarpino. Poi lo scempio di cava Tassara, che gli abitanti di Panigaro denunciavano da tempo come luogo di stoccaggio di rifiuti tossici.
Oggi sono passati trent’anni e l’associazione continua a battersi per la salvaguardia del territorio dicendo no alla realizzazione della Gronda Autostradale, del Terzo Valico Ferroviario e no a tutti quei processi industriali che dimentichino di fare i conti con l’ambiente circostante.
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