Genova – “Abbiamo sempre dato per scontato che i pazienti sapessero già tutto, che qualcuno glielo avesse spiegato. Ma chi poi? L’orientamento per prima cosa. Il malato ha bisogno di riferimenti per trovare la via d’uscita. Il percorso sarà faticoso ma bisogna farlo. Ma come. Insomma, persino Dante aveva una guida”.
In queste poche righe sta il senso di H maps: una mappa per aiutare i malati oncologici a far fronte a quel senso di smarrimento che sempre ti assale davanti a una diagnosi di cancro.
L’idea, in fondo, è semplice. Cosa può esserci di meglio di una mappa quando ti smarrisci?
È questo il pensiero di Laura Rossi, quando le viene diagnosticato il Linfoma di Hodgkin: “Se conosci la strada, la meta sembra più vicina e raggiungerla fa meno paura”. È da qui che nasce la mappa della terapia.
Un modo per districarsi nei meandri della sanità ma anche per capire come cambia il nostro corpo con la chemio.
In fondo, nessuno sa in anticipo come si abita in un corpo malato.
Laura Rossi presenta “H maps” al Festival della Scienza 2017
Simona Tarzia
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.