Genova – Nonostante l’appoggio del PD, del M5S e di Chiamami Genova, è stata respinta la mozione della Lista Crivello che, nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale, ha ribadito la necessità, per una città complessa come Genova, attraversata da chilometri di rivi e con oltre 90.000 cittadini che vivono in zone esondabili, della nomina di un assessore alla Protezione Civile.
“Abbiamo pensato di mettere una persona che al cento per cento lavora su questo obiettivo, formalmente, istituzionalmente e realmente dedicata alla Protezione Civile. La responsabilità finale è sempre del Sindaco e quindi abbiamo pensato che questa fosse la soluzione migliore. Un’organizzazione migliore e più efficiente rispetto a prima”.
Questa la risposta del Sindaco Bucci e della maggioranza che confida nelle capacità di Antonino Gambino, il consigliere di Fratelli d’Italia con delega alla Protezione Civile, e vota NO in maniera compatta.
Deluso Gianni Crivello che, rispondendo alle critiche del capogruppo di Forza Italia, Mario Mascia, precisa: “Io non ho chiesto, come qualcuno in maniera strumentale ha cercato di dipingere, un nuovo assessore con nuovi costi per la comunità. All’interno del numero della giunta gli assessori possono avere più deleghe” e poi conclude: “Mi pare sia una contraddizione che la sesta città d’Italia, complessa come Genova, non abbia un assessore alla Protezione Civile”.
Simona Tarzia
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.