“Questo non è amore”

«Martha arrivò nei nostri uffici nell’ottobre del 2011, dopo l’ennesima aggressione da parte del marito che era solito violentarla e picchiarla selvaggiamente. Non aveva mai raccontato a nessuno quanto accadeva da 15 anni. Quel pomeriggio, la figlia più grande le si era avvicinata in bagno dopo che il padre era uscito e, mentre Martha cercava di coprire i segni del massacro con della cipria, le aveva detto: “Mamma, non è che prima o poi tu muori per le botte che ti dà papà?“. Collocammo Martha e le sue tre figlie in una comunità nel giro di sette ore: ci ha affidato la sua vita e ricordo ancora come fosse oggi un lungo abbraccio prima di andar via».
Giorgia Minotti
– Direttore tecnico Capo Psicologo della Questura di Milano

«Ricordo i volti di tutte le donne che sono entrate nel mio ufficio in questi anni e soprattutto le loro voci con cui mi dicevano che era colpa loro quello che era successo.
La studentessa universitaria fuori sede che aveva accettato un passaggio da un ragazzo appena conosciuto in un pub che l’aveva violentata all’interno dell’androne del palazzo in cui lei abitava. La donna che, per ricevere la mia approvazione, mi raccontava nei particolari cosa cucinava e come trattava bene il marito, avvocato penalista, che le impediva di lavorare come docente e che la maltrattava continuamente dinanzi ai figli, uomo che poi abbiamo allontanato dalla casa familiare.
La professionista perseguitata e picchiata da un collega con cui aveva avuto una relazione extraconiugale che voleva giustificarsi continuamente come se pensasse di essersela cercata. La donna ottantenne che, spaventata dalle azioni violente del marito e offesa dalle sue parole, cerca di denunciare ma alla fine non ne trova il coraggio perché non ha l’appoggio dei figli
».
Rosaria Maida – Vice Questore Aggiunto della Squadra Mobile di Palermo

«Porto nel cuore la storia di una vittima di stupro di gruppo da parte di ragazzi considerati “perbene”. Abbiamo accolto una ragazza impaurita che, grazie alla nostra indagine, ha avuto giustizia e ha potuto ricostruirsi una vita. Ricordo la dignità e la forza di questa piccola grande donna che, nel più perfetto anonimato, ha devoluto la somma del risarcimento a una capillare distribuzione di beneficienza, rinunciando a comprarsi una casa con quei soldi, a costo di pagarsi un mutuo per tanti anni».
Lorella Bagatin – Sovrintendente della Questura di Piacenza, Divisione Anticrimine

«Sono una poliziotta e una mamma, ho ascoltato i racconti sugli abusi sessuali che una bimba, della stessa età di mia figlia, subiva da un insospettabile e affidabilissimo amico di famiglia. In quei giorni, la sera a casa, stringevo la mia bimba e di nascosto piangevo».
Federica Diamanti – Assistente Capo della Questura di Roma, Commissariato di Fiumicino

«Era lì, immobile, con la testa piegata. Quando siamo arrivati ha capito che eravamo la sua libertà ed è scoppiata a piangere portando con sé solo le scarpe. È la storia di una bambina promessa sposa a 13 anni e venduta dal padre a un suo connazionale serbo per 15.000 Euro. Ridotta in schiavitù e segregata in casa per tre lunghi anni. Non poteva ingrassare, non poteva uscire se non in compagnia dei suoi fratelli maschi, non poteva andare a scuola né avere contatti o relazioni esterne, doveva preservare la sua verginità e il suo aspetto. Ora è felice e ha cominciato a vivere».
Maria Assunta Ghizzoni – Vice Questore Aggiunto della Squadra Mobile di Firenze

“Questo non è amore” è un’iniziativa della Polizia di Stato contro la violenza di genere che, oggi e domani, in occasione della Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle Donne, sarà in piazza De Ferrari con un gazebo informativo.
Attivo in 22 città italiane (vedi QUI), con il Progetto Camper ha registrato, nel periodo  luglio 2016 – luglio 2017, 45.000 contatti dai quali sono emerse 450 segnalazioni all’autorità giudiziaria.

 

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