“Il tempo passa e dispone le cose secondo un misterioso criterio che io non capisco e non trovo più un cazzo”
Ogni libro ha un carattere distintivo: è espressione della cultura, dello spirito e del sentire del suo autore.
Questo appare con maggiore chiarezza per alcuni, quelli cioè che hanno la capacità di piegare il linguaggio alla trattazione di argomenti estremi, al limite dell’assurdo, ed essere comunque convincenti.
L’ultimo libro di Giovanni Giaccone, “Crederci e altri sport estremi”, è proprio così: duttile, a volte terra terra, sa comunicare in forma immediata una realtà nella quale tutti si possono riconoscere, un quotidiano molto simile al vero dove le parole sfiorano il troppo consueto ma riescono a estraniarsene, a trasferirsi in una lontananza così inimmaginabile da provocare quel godimento che si esprime nella risata: “Mi diverte – spiega l’autore – vedere come una frase banale, abusatissima, possa diventare comica se straniata e usata in un contesto diverso”.
Un libro di aforismi ma non solo che, “con l’osservazione fine e minimale anche delle frasi che ripetiamo tutti i giorni, sfida la mortale oppressione della banalità, trafiggendola con una giocosa risata”.
Simona Tarzia
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.