Genova – C’erano oltre 240 persone all’assemblea genovese di Potere al Popolo, venerdì alla sala Cap di via Albertazzi, una folla attenta che ha salutato la presentazione genovese di questo nuovo movimento con grande partecipazione.
“Siamo un movimento che si presenterà alle elezioni con una lista costruita in modo diverso: partendo dai territori. Il nostro tentativo è federare le lotte dei territori”.
Parte dal valore dell’unità, Viola Carofalo, attivista dell’ex Opg Occupato, cui spetta il compito di introdurre la serata e il programma di chi si propone alternativo a un Centro Sinistra che ha dimostrato di non saper leggere i bisogni della gente, diviso dalle varie correnti e incancrenito sulle differenze.
Parte dall’unità per riportare al centro della politica l’idea del NOI e per lanciare il programma di Potere al Popolo, “il più semplice possibile – sottolinea – perché l’idea era questa: facciamo un programma che le persone possano leggere e che noi possiamo spiegare facilmente” poi, con una punta di polemica aggiunge: “Pane e pace è quello che serve anche oggi. Quello che ci manca non sono le grandi cose, i massimi sistemi. È la nostra vita che è stata ridotta a brandelli anche negli aspetti più intimi che pensavamo potessero essere preservati”.
Perché “se noi facciamo un cambiamento non lo facciamo per i massimi sistemi, per le generazioni future, lo facciamo per le nostre vite perché io non voglio vivere più così, precaria a 37 anni” scandisce l’ex Opg che poi lancia un messaggio scherzoso ai suoi concittadini: “In ogni città dove vado incontro un napoletano che mi dice di essere lì per lavorare. Basta. Io i napoletani in giro per l’Italia non li voglio incontrare più. Li voglio incontrare a Napoli”.
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Sono in tanti a prendere la parola nel corso della serata genovese ma, nello spirito del movimento, tutti “riconosciuti e riconoscibili sul territorio”: movimenti pacifisti, comitati ambientalisti come quello di Borzoli e Fegino o quello per l’Acqua pubblica, rappresentanti del mondo degli studenti, i medici volontari dell’Ambulatorio Internazionale Città Aperta che segue da tempo la crisi umanitaria a Ventimiglia, i portavoce dei centri sociali di Imperia come La talpa e l’orologio, sindacalisti, associazioni come L’Altra Liguria, Eurostop o Giuristi democratici.
Potere al Popolo incassa il sì dei partiti presenti all’assemblea, Rifondazione Comunista, Sinistra Anticapitalista e il Partito Comunista Italiano, che si dicono attenti e interessati a questa nuova stagione della Sinistra. In sala anche Marika Cassimatis, presidente di Alternativa Libera Genova, che per ora sta alla finestra in attesa di capire se e come appoggiare “questi giovani ragazzi che hanno dell’entusiasmo e delle idee”.
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Tanti i messaggi lanciati nell’arco della serata ma quello più forte, viste le statistiche delle ultime amministrative che a Genova hanno registrato una percentuale di votanti poco oltre il 48%, è probabilmente l’auspicio di riuscire a riavvicinare alla politica “chi non si riconosce più nel linguaggio della sinistra e chi ritiene che fare politica sia una cosa sporca, solo una questione di affari. Per noi la politica è la cosa più bella del mondo – conclude Viola Carofalo – perché significa occuparsi dei problemi della comunità. Noi vorremmo recuperare sia chi vota per puro dissenso, dunque contro qualcosa e non per qualcosa, sia chi propio non va a votare”.
Simona Tarzia
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.