Torna il simbolo della falce e martello sulla scheda elettorale. Dopo il capillare e faticoso lavoro di propaganda, che ha portato alla raccolta di oltre duemila firme a sostegno delle proprie liste, il Partito Comunista ha presentato le candidature per Camera e Senato. E l’ha fatto con un programma che non è semplice manifesto elettorale, ma un vero e proprio «programma di lotta, di trasformazione rivoluzionaria della società» come ha dichiarato il segretario generale Marco Rizzo. È il programma dei lavoratori, delle donne, dei disoccupati, dei pensionati, dei giovani che lottano per la costruzione di un’Italia socialista, di una nuova società che abolisca lo sfruttamento e la diseguaglianza sociale e liberi le energie, le forze produttive e le risorse collettive, oggi incatenate dagli interessi privati di un pugno di capitalisti, indirizzandole verso il progresso sociale e il soddisfacimento dei bisogni dei lavoratori, realizzando l’uguaglianza sostanziale degli individui, consentendo così il pieno e libero sviluppo delle capacità umane.
I punti fondamentali del programma sono: diritti dei lavoratori e piena occupazione (salario minimo intercategoriale, piena parità salariale, stop ad appalti ed esternalizzazioni, no ai contratti precari, orario di lavoro a 32 ore); riduzione delle tasse sul lavoro e abrogazione della Legge Fornero (tassazione dei grandi patrimoni e delle multinazionali, contrasto all’evasione, abolizione della legge Fornero, riduzione dell’età pensionabile a 60 anni); casa e sostegno alle famiglie (diritto alla casa con esproprio degli immobili detenuti a fini speculativi da banche e grandi società, investimenti per edilizia popolare, sostegno alla maternità e copertura di tutti i posti per gli asili nido, Sostegno alla natalità con sgravi fiscali per le famiglie); istruzione, sanità e cultura per tutti (abolizione dei ticket sanitari e blocco della privatizzazione della sanità, revisione delle modifiche del Titolo V della Costituzione, istruzione gratuita, abolizione dei contributi, libri di testo gratis, piano nazionale per la cultura nelle periferie, maggiori fondi per la ricerca); uscita da Unione europea e Nato (rottura dei trattati e delle leggi su mercato, difesa e moneta comuni, no al vincolo del pareggio di bilancio, chiusura delle basi americane e Nato sul territorio italiano, ritiro delle truppe da ogni scenario di guerra e riduzione della spesa militare).
I candidati del Partito Comunista provengono dal mondo del lavoro; tra loro ci sono operai, impiegati, educatori. Nessun nome noto o “di cartello”.
#facciamoinomi:
Camera
Angelo Davoli – 58 anni, pensionato – collegio plurinominale Liguria 01
Erika Alessandra Furci – 39 anni, operatrice socio sanitaria precaria – collegi plurinominali Liguria 01 e Liguria 02 e collegio uninominale 05 Genova Rapallo
Danilo Pichetto – 51 anni, autista Amt – collegio plurinominale Liguria 01 e collegio uninominale Liguria 02 Savona
Giorgia Magri – 30 anni, educatrice – collegio plurinominale Liguria 01 e collegio uninominale 04 Genova Bargagli
Andrea Viola – 40 anni, impiegato – collegio uninominale Liguria 01 Sanremo
Paola Dadone – 32 anni, impiegata – collegio plurinominale Liguria 02 e collegio uninominale Liguria 03 Genova Serra Riccò
Andrea Merialdo – 31 anni, impiegato – collegio plurinominale Liguria 02
Lorenzo Mazzi – 34 anni, educatore – collegio plurinominale Liguria 02 e collegio uninominale 06 La Spezia.
Senato
Thomas Antonio Johann Moro – 40 anni, guardia ai fuochi del Porto di Genova – collegio plurinominale
Alessandra Herbst – 44 anni, ausiliaria cooperativa sociale – collegio plurinominale, collegio uninominale Liguria 02 Genova S. Fruttuoso
Sergio Pareschi – 62 anni, pensionato – collegio plurinominale e collegio uninominale 03 Genova La Spezia
Paolo Caviglia – 60 anni, lavoratore in proprio – collegio uninominale Liguria 01 Savona.
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