Genova – L’edizione 2018 di Euroflora “è promossa dal Comune di genova e progettata da Fiera di Genova S.p.A. in collaborazione con le Istituzioni e con il pieno coinvolgimento di aziende del sistema pubblico locale“.
Partiamo da qui, dalla brochure su Euroflora scaricabile dal sito del Comune (vedi QUA) e dalla citazione delle aziende del sistema pubblico locale, cioè le partecipate.
È vero quanto si dice, che le partecipate dovranno acquistare un certo numero di biglietti della manifestazione per compartecipare delle spese?
Parrebbe di sì, e ce lo conferma Alessandro Terrile, Consigliere comunale PD, che precisa di aver sollevato l’argomento durante l’ultima Commissione Consiliare su AMIU: “Durante la Commissione, la Direttrice Generale Tiziana Merlino e l’Assessore Campora hanno confermato che il Consiglio di Amministrazione sta valutando l’acquisto dei biglietti. La stessa cosa pare la stia facendo AMT. Va bene che il Comune partecipi, ma perché questi denari dovrebbero arrivare dalle società partecipate che hanno da fare dell’altro, come far andare gli autobus o tenere pulita la città?”.
Le difficoltà delle partecipate sono note a tutti e pensare che una parte delle loro disponibilità economiche debba finire nell’acquisto dei biglietti di Euroflora pare, francamente, una forzatura, anche perché non è chiaro l’uso che ne verrà fatto. “Infatti – continua Terrile – sembra che i biglietti verranno donati agli utenti che faranno l’abbonamento AMT, mentre per AMIU non si è capito”.
Sulla questione dei biglietti ci sono altri motivi di incertezza perché c’è un incognita sull’ente che organizzerà la fiera: “Non è Fiera di Genova, non è Porto Antico, non è il Comune”, sottolinea Terrile che aggiunge: “Si era detto che da questa settimana sarebbe partita la vendita ma non c’è nulla di scritto, neanche chi saranno gli sponsor o i contratti con i florovivaisti“… A 70 giorni dall’inizio della manifestazione, si sta ancora aspettando che l’Avvocatura del Comune verifichi quale sia la migliore forma giuridica.
Ma non è finita. Il project manager di Euroflora è un dipendente di Fiera di Genova, una società che dal marzo 2016 è in liquidazione volontaria. Puntualizza ancora Terrile: “Ci era stato detto in Consiglio Comunale che l’ente fiera non avrebbe potuto organizzare il Salone Nautico perché era in liquidazione e che quindi sarebbe stato un bene cogliere la disponibilità di UCINA. Perché chi non poteva organizzare il nautico all’improvviso può organizzare Euroflora?”.
Al momento, siamo in attesa di risposte.
Simona Tarzia
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.