Genova – “Altro che riqualificazione! Hanno costruito un muro alto quasi due metri e che in certi punti è a quaranta centimetri dalle case”.
Si sfoga così Mara Ramella, del Comitato Lungomare Canepa, che si fa portavoce degli abitanti dei palazzi che si affacciano sulla nuova strada a scorrimento veloce, e che precisa: “Si tratta di una categoria stradale appena inferiore a quella massima, cioè l’autostrada, e in pieno centro abitato”.
Quello che preoccupa, infatti, non è solo il fatto di essere strozzati da un muro che è facile da scavalcare e semplifica il lavoro ai topi d’appartamento, o il fatto che gli immobili si sono deprezzati, o ancora che le nuove intercapedini possano offrire riparo a tossicodipendenti e prostitute.
Gli abitanti di Lungomare Canepa temono anche l’isolamento perché a fine progetto, con la chiusura di tutti i varchi preesistenti, la strada risulterà di fatto impermeabile al quartiere.
L’unica uscita che verrà mantenuta sarà quella di piazzetta dei Minolli, funzionale al distributore Eni.
“Tutta la zona di Sampierdarena bassa verrà esclusa dal traffico – continua Ramella – e anche i commercianti ne sarebbero molto penalizzati”.
E infatti, durante il nostro giro nel quartiere, abbiamo appurato che almeno due attività sono in chiusura: “Da quando hanno alzato il muro non c’è più passaggio, non si lavora più. Dobbiamo chiudere”, ci dicono.
Una bomba a orologeria quella di Lungomare Canepa che, prima o poi, doveva esplodere: “Con la riqualificazione ci stanno disastrando del tutto – dicono gli abitanti – non ci sembra che il progetto sia mai stato condiviso con i cittadini. Non sappiamo niente”.
Anche il comitato lamenta la mancanza di trasparenza e, anzi, denuncia che nessun ente (il progetto è curato da Sviluppo Genova e finanziato da ANAS) ha pubblicato in rete il progetto esecutivo o il capitolato speciale d’appalto.
“Protestiamo perché nel progetto non risulta che il muro fosse previsto – ci spiega ancora Ramella – e comunque la sua vicinanza alle case preclude la possibilità di costruire le barriere antirumore e antismog” .
“Vogliamo una fascia di rispetto”, rilancia Barbara Resta, Vicepresidente del Comitato, che sottolinea: “Noi cittadini dobbiamo poter vivere nella normalità e non subire più tutto questo degrado”.
Poi lancia un appello alle Istituzioni: “Chiediamo un incontro a breve perché noi vorremmo farci sentire, anche prima delle elezioni”.
Simona Tarzia
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INFO PETIZIONE:
Sabato 24 febbraio, dalle ore 10:00 alle 18:00, presso il Bambocchia Caffè di via Giovannetti, è possibile firmare la petizione in sostegno degli abitanti e dei commercianti di Lungomare Canepa (QUI il testo della petizione).
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.