Genova – Questa settimana vorrei affrontare due argomenti che toccano il mio amato Tpl, uno a livello nazionale, che tratta dell’associazione datoriale cui sono iscritte Amt e Atp (e anche le altre aziende liguri), e uno a livello locale, che tratta di sicurezza.
Il primo riguarda la volontà o meno di privatizzare il trasporto pubblico. Abbiamo ormai capito che questa decisione spetta ai Comuni, il Sindaco di Genova Città Metropolitana, Marco Bucci, dichiara da sempre di volerlo mantenere pubblico, ma questa volontà mi pare vada in conflitto con l’associazione datoriale presso cui mantiene iscritte sia Amt che Atp, ovvero Agens.
Agens è l’ultima nata delle associazioni datoriali di categoria (che sono una sorta di ‘sindacati’ delle aziende di tpl), che però in questi anni è riuscita a strappare molte aziende alle altre due sigle storiche, Asstra e Anav (a trazione prevalentemente pubblica).
Ma chi c’è dietro questa arrembante associazione?
Intanto, ad una rapida analisi, si scopre che è iscritta con i privati di Confindustria.
Ma diamo un’occhiata a tutti gli iscritti: ci sono le altre liguri come la spezzina Atc S.p.A., la savonese Tpl Linea S.r.l. e l’imperiese RT S.p.A..
Poi il colosso romano dei trasporti, Atac S.p.A., e la laziale Co.Tra.l S.p.A. che gestisce il trasporto extraurbano romano, quindi la milanese Atm S.p.A. (la migliore azienda di trasporti nazionale), Ferrovie dello Stato S.p.A., BusItalia – SITA NORD S.p.A. (che per brevità definirò BusItalia, controllata al 100% da Ferrovie dello Stato), Ataf Gestioni S.r.l. (di proprietà BusItalia costola su gomma di Ferrovie dello Stato), Trenitalia S.p.A. (partecipata al 100% dalle Ferrovie dello Stato), BusItalia Campania S.p.A., la calabrese Busitalia Simet S.p.A., BusItalia Umbria, BusItalia Veneto, Autoguidovie S.p.A. (che con BusItalia ha messo in piedi una partnership molto stretta), Dolomiti Bus S.p.A. (partecipata al 29.5% da Autoguidovie), Trenord S.r.l. (partecipata Trenitalia, quindi da Ferrovie dello Stato), Mercitalia Logistic S.p.A. (partecipata al 100% da Ferrovie dello Stato), Serfer S.r.l. (controllata Mercitalia Logistic, quindi da Ferrovie dello Stato), Rete Ferroviaria italiana S.p.A. (controllata al 100% da Ferrovie dello Stato), Italfer S.p.A. (partecipata al 100% da Ferrovie dello Stato), Ferservizi S.p.A. (partecipata al 100% da Ferrovie dello Stato).
Dunque che cosa possiamo dedurre da questo elenco?
Che Agens, iscritto ai privati di Confindustria (che con i sindacati firmatari Cgil, Cisl, Uil, Faisa e Ugl ha firmato un accordo sulla rappresentanza molto limitante per i diritti di sciopero), funziona da contenitore per le partecipate di Ferrovie dello Stato Italiano spa (che è un’azienda fintamente privata, ma in realtà partecipata al 100% dallo Stato Italiano attraverso il Ministero dell’Economia e delle Finanze) che sta cercando di portare nella propria sfera di interesse il Tpl ligure, quello romano e quello milanese, in barba alla tanto sbandierata concorrenza.
Questo colosso sta giocando partite su più tavoli per aggiudicarsi fette sempre maggiori della torta del Tpl nazionale (senza contare i tentativi fuori confine, vedi Olanda) che vale decine di miliardi di finanziamenti pubblici l’anno.
Dove sta il guadagno per i nostri eroi?
Nel CCNL (Contratto Collettivo Nazionale) che ogni volta viene rinnovato al ribasso, comprimendo salari e diritti dei lavoratori, e nel contratto di secondo livello BusItalia, che nelle società controllate va a sostituire i precedenti contratti aziendali che spesso sono ovviamente migliori (vedi contratti aziendali di Amt, Atm e Atac, per esempio), con ulteriore risultato peggiorativo delle condizioni lavorative e di tagli di servizio reso alla comunità.
Tutto questo somiglia molto al delitto perfetto e non convince la risposta che il tandem Bucci-Balleari, ovvero Sindaco di Genova e Assessore alla Mobilità, ha dato al sindacato autonomo Orsa Tpl Genova durante il loro ultimo incontro. Infatti, alla domanda sul perché, pur volendo mantenere il Tpl pubblico, si continuino a mantenere le aziende in Agens, si è sentita rispondere che l’iscrizione a quella associazione è meno cara delle altre (ovviamente questo ragionamento porta a farne un altro: ma se un privato chiede meno, vuol dire che ci guadagna da altre parti, ovvero dalla compressione delle spese del lavoro e dal taglio del servizio, altrimenti sarebbe, sotto l’aspetto imprenditoriale, una follia).
Da addetto ai lavori quindi mi aspetto di ricevere una risposta sincera a questa domanda intelligente…
Il secondo argomento che volevo esaminare, vede sempre protagonisti i ‘ragazzi terribili’ di Orsa Tpl Genova, che in questi ultimi quattro anni si sono molto spesi per la sicurezza di autisti e utenti.
Ebbene, dopo aver ottenuto dall’azienda l’attivazione delle roadscan anteriori (quelle telecamere che puntano sulla strada) e delle telecamere presenti sui bus già acquistati (sorpassati gli impedimenti di origine burocratica, con il Garante della Privacy che ha dato l’ok e con il posizionamento dei cartelli di videosorveglianza a bordo), grazie anche alla Mozione discussa votata in Comune il 30 novembre 2017 (fortissimamente sponsorizzata dalla stessa sigla sindacale), hanno anche ottenuto il patrocinio legale gratuito da parte dell’azienda (che si costituirà anche parte civile) nei confronti degli autisti o vtv vittime di aggressioni, nonché particolare attenzione nei capitolati d’acquisto per quanto riguarda i posti guida chiusi e protetti e del montaggio di un serio sistema di videosorveglianza interno, oltre all’apposizione di cartelli di avvertimento che citino i termini di legge che si infrangono, commettendo violenza verso i pubblici ufficiali, quali sono autisti e vtv.
Un’altra grande notizia è come la partnership del Comune con l’azienda Leonardo (colosso statale attivo nella difesa e sicurezza), abbia portato alla creazione di un sistema di videosorveglianza interno collegato ad un pulsante di chiamata diretto (anche questo ricalcato sul famoso Kit Sicurezza promosso sempre da Orsa Tpl Genova e distribuito a tutti gli enti, dall’azienda, al Comune fino alla Prefettura), che sarà montato a bordo di ottanta nuovi bus.
Lo ha dichiarato ufficialmente l’Assessore alla sicurezza Stefano Garassino, dopo averlo anticipato ad Orsa in un incontro a porte chiuse.
Quindi cari lettori siamo alle prese con una situazione fluida, che lascia intravedere la volontà delle istituzioni di migliorare il Tpl, sperando che lo si voglia fare mantenendo il servizio in house, perché il bene di lavoratori e utenti passa da questa formula, ovviamente gestita con piglio intelligente e professionale. Come direbbe Gene Wilder : “SI – PUÒ – FARE!!!”…
Nel frattempo un abbraccio a tutti Voi, dal Vostro autista Barnaba
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