Gli italiani sono razzisti. Conviene farsene una ragione prima che le nostre coscienze, in ritardo come al solito, di morti debbano contarne troppi.
Già un’altra volta era avvenuto un fenomeno di una portata simile, un altro rovesciamento dei valori e, a fatica, abbiamo ricucito i pezzi.
O forse no.
Gli italiani sono razzisti. Abilissimi a elaborare fumose teorie basate su rottami di notizie, sui dati incerti delle leggende metropolitane dove il colpevole ha sempre un colore diverso dal nostro. Pure i terroni, in fondo, sono un po’ più abbronzati e hanno poca voglia di lavorare.
Come tutti quelli che arrivano da Sud.
E Vittorio Sgarbi, noto operaio di miniera, ha esibito ieri la sua analisi dilettantistica del voto a Cinquestelle dichiarando che il Meridione ha votato il MoVimento per avere il reddito di cittadinanza.
Il solito Sud fannullone.
Gli italiani sono razzisti. Troppo distratti dall’insoddisfazione imposta dal consumismo per provare a comprendere i fenomeni che li circondano.
Ascoltano chi urla di più. Forse perché costa meno fatica che fermarsi a pensare.
Ma in questo modo tutto, nelle prospettive, resta sbagliato.
Gli italiani sono razzisti. In un Paese che si dichiara cattolico, la carità dei singoli soccombe sotto le vecchie, decrepite e consunte regole della propaganda.
E quasi tutti si attengono a schemi consueti, per calcolo, per convinzione o per abitudine.
Gli italiani sono razzisti. Lo sono in una maniera trasversale che sconfina l’appartenenza politica.
Nell’arena mediatica dei social, dove le questioni si scontrano e quasi mai si intendono, destri e sinistri sputano sentenze senza vergogna e non si rendono conto di quanto il razzismo sia democratico.
Infatti, gli idioti, li attrae proprio tutti.
Simona Tarzia
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.