Pastorino (Rete a Sinistra/LiberaMente Liguria): “L’ordinanza anti poveri è infame e deprecabile. L’assessore venga a multarci di persona, oppure ritiri le nuove disposizioni”

Gianni Pastorino (Rete a Sinistra/LiberaMente Liguria) – “Mani nei cassonetti”, domani alle 11 in piazza Banchi un atto di disobbedienza civile; “l’ordinanza anti poveri è infame e deprecabile. L’assessore venga a multarci di persona, oppure ritiri le nuove disposizioni”.

Genova – Domani alle ore 11 in Piazza Banchi (Genova) il consigliere regionale di Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria Gianni Pastorino compirà un atto di disubbidienza civile per denunciare il nuovo regolamento “anti poveri” del Comune di Genova, che punisce con una multa di 200 euro chi rovista nei cassonetti della nettezza urbana. «I provvedimenti che colpiscono gli indigenti sono infami e deprecabili, per questo, insieme ad alcuni esponenti di Sinistra Italiana, abbiamo deciso di andare a mettere le mani nella spazzatura, concretamente. Perché non va dimenticato: si tratta dell’atto estremo, fra i più degradanti, che un essere umano è costretto a compiere per la propria sussistenza – dichiara Pastorino -. Vogliamo quindi dimostrare personalmente la nostra ferma opposizione al provvedimento della giunta Bucci, che va a colpire proprio chi è stato derubato della dignità e non ha più difese. Ci faremo filmare, a scanso di equivoci. Che l’Assessore Garassino venga pure a multarci; venga di persona a fare le “prove tecniche” del suo pugno di ferro contro i poveri. Altrimenti non ha altra scelta: ritiri questa ordinanza ignobile, priva di ogni pietà, che dimostra l’inadeguatezza di questa giunta al governo della città».

«Sì perché invece di concentrarsi sulle ragioni del disagio, per comprenderle e mitigarle, il centrodestra tenta di nascondere la polvere sotto al tappeto. Per la giunta comunale, infatti, il problema non sembra essere la povertà, ma i poveri che con i loro gesti sfregiano il decoro della città –sottolinea Pastorino -. Insomma: per loro il nemico non è la povertà, ma le sue vittime. E allora vogliamo ricordare al Sindaco che una città decorosa, bella da vivere, in cui la gente non fruga nei cassonetti, è quella in cui c’è lavoro, in cui i diritti sono tutelati, in cui esiste una politica sulla casa che impedisca a tanti disperati di finire in mezzo a una strada».

Guarda cosa è successo:

“Mani nei cassonetti”, flash mob contro l’ordinanza antipoveri del Comune di Genova

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