Genova – Questa mattina, nei dintorni di Piazza Banchi, alcuni esponenti di Sinistra Italiana – tra cui il coordinatore provinciale Bruno Pastorino, il consigliere regionale Gianni Pastorino e i consiglieri municipali Nadia Carì e Mariano Passeri – hanno messo in atto un gesto di “disobbedienza civile” per denunciare quanto il nuovo regolamento “anti poveri” del Comune di Genova sia inconcepibile e deprecabile nel voler multare con un’ammenda di 200 euro chi rovista nei cassonetti.
L’ordinanza, non ancora approvata dal Consiglio Comunale, è odiosa ma legittima perché si ispira all’articolo 50 del Testo Unico degli Enti Locali come voluto dal Decreto Legge n.14/2017, il famoso Minniti-Orlando.
Un provvedimento amministrativo, questo dell’ammenda, che insieme al D.A.SPO. Urbano è stato presentato dall’Assessore alla Sicurezza Stefano Garassino come una disposizione necessaria per tutelare la vivibilità urbana e il decoro del centro storico, senza tener conto del fatto che non sono i poveri a sfregiare la città ma la mancanza di provvedimenti in grado di concentrarsi sulle ragioni del disagio e di mitigarlo.
Simona Tarzia
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.