Genova – Almeno 200 persone all’assemblea pubblica organizzata ieri sera dal Comitato Lungomare Canepa al Centro Civico Buranello, molte le contestazioni ma il Sindaco Bucci non lascia troppi margini e chiude la serata con il proposito di “valutare la riduzione delle corsie ma i lavori continueranno perché la strada bisogna farla. Si dice che è vicina alle case, è vero ma è il problema di Genova. Anche la A10 passa vicino alle case”.
“Mi trovo un po’ in difficoltà perché voi vi siete preparati adeguatamente e io adesso mi trovo a dover dire qualcosa. Mi riallaccio a quello che ha detto il Sindaco, noi siamo qua per prendere appunti” ha detto Luca Castagna, funzionario di Sviluppo Genova, parlando a una platea che si stava infuocando e che ha accolto con sdegno le sue dichiarazioni: “ Perché non si è preparato se è stato chiamato dal Sindaco venti giorni fa?”.
Intanto la protesta continua direttamente sotto il muro dove proprio oggi, all’indomani dell’incontro con le istituzioni, la ditta appaltatrice – la AREM di Santa Maria Capua Vetere che ha vinto l’appalto con un ribasso del 38% – ha cominciato a posizionare i sostegni che ospiteranno i pali della luce e anche alcuni pali.
Un’accelerazione dei lavori che ha suscitato lo sconcerto dei residenti che ieri sera avevano ascoltato parole più concilianti: “Oggi sembra che abbiano premura di finire quest’opera scellerata”, dice Barbara Resta, Vicepresidente del Comitato Lungomare Canepa, che aggiunge: “Pensavamo che ci dessero un po’ di tregua e invece ci sono queste belle novità”. Neanche il tempo di analizzare le proposte di modifica in corso d’opera fatte ieri sera…
Intanto, mentre scriviamo, ci arriva la notizia che il direttore operativo di Sviluppo Genova, Francesco Campanini, ha dato ordine di rimuovere i pali.
Insomma, una situazione davvero ingarbugliata dove sembra che solo l’impegno del Comitato e dei residenti riesca a tenere sotto controllo l’irreparabile.
E questo è altamente inquietante.
Simona Tarzia
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.