A tre anni dall’inizio del conflitto in Yemen, l’UNICEF lancia il rapporto If Not In School, con dati drammatici sull’infanzia:
- 22,2 milioni di persone in Yemen hanno bisogno di una qualche forma di assistenza umanitaria, tra cui circa 11,3 milioni di bambini di età inferiore ai 18 anni.
- Si stima che 1,8 milioni di bambini sotto i 5 anni e 1,1 milioni di donne in gravidanza o in allattamento soffrono di malnutrizione acuta, con un aumento del 128% rispetto alla fine del 2014;
- 16 milioni di yemeniti, tra cui quasi 8,2 milioni di bambini, hanno bisogno di aiuto per avere o mantenere l’accesso all’acqua potabile e a servizi igienici adeguati;
- Dal marzo 2015: 2.195 bambini sono stati uccisi, 3.387 bambini mutilati, 2.419 reclutati nei combattimenti, 279 sequestrati e detenuti arbitrariamente.
- Un sondaggio condotto nel 2016 presso sei governatorati ha rivelato che quasi tre quarti delle donne si erano sposate prima dei 18 anni, mentre quasi la metà si era sposata prima dei 15 anni;
- Fino al 78% di tutti gli yemeniti vive in povertà: l’80% ha bisogno di una qualche forma di sostegno, di protezione sociale, compresa l’assistenza in denaro;
- Oltre un milione di bambini sono sfollati; 1,8 milioni di bambini sono a rischio di malattie diarroiche e 1,3 milioni di bambini sono a rischio di polmonite
Secondo il rapporto dell’UNICEF, quasi mezzo milione di bambini hanno abbandonato la scuola dopo l’escalation del conflitto nello Yemen nel 2015, portando a 2 milioni il numero totale di bambini fuori dalla scuola.
Non solo, quasi tre quarti degli insegnanti delle scuole pubbliche non sono stati retribuiti per più di un anno, mettendo a grave rischio l’istruzione di altri 4,5 milioni di bambini.
Secondo If Not In School, più di 2.500 scuole sono fuori uso, con due terzi danneggiate dagli attacchi, il 27% chiuse e il 7% utilizzati per scopi militari o come rifugi per gli sfollati.
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“Un’intera generazione di bambini in Yemen si trova ad affrontare un futuro triste a causa dell’accesso limitato o inesistente all’istruzione”, ha dichiarato Meritxell Relaño, rappresentante UNICEF in Yemen, “Anche coloro che rimangono a scuola non ricevono l’istruzione di qualità di cui hanno bisogno”.
“Anche il percorso per andare a scuola è diventato pericoloso, perché i bambini rischiano di essere uccisi durante il viaggio. Temendo per la sicurezza dei propri figli, molti genitori scelgono di tenerli a casa. La mancanza di accesso all’istruzione ha spinto i bambini e le famiglie verso alternative pericolose, tra cui il matrimonio precoce, il lavoro minorile e il reclutamento nei combattimenti”.
A nome dei bambini dello Yemen, l’UNICEF lancia un appello alle parti in conflitto, a coloro che hanno un’influenza su di loro, alle autorità governative e ai donatori per:
- Porre fine alla guerra e a tutte le gravi violazioni contro i bambini: la pace e la ripresa sono un imperativo assoluto se vogliamo che i bambini dello Yemen riprendano a studiare e ottengano un’istruzione di qualità di cui hanno urgentemente bisogno e a cui hanno diritto;
- Pagare gli Insegnanti: le autorità per l’istruzione dello Yemen dovrebbero lavorare insieme e trovare una soluzione immediata per fornire stipendi a tutti gli insegnanti e al personale scolastico in modo che i bambini possano continuare ad apprendere.
- Proteggere l’istruzione dei bambini, senza condizioni: tutte le parti coinvolte nel conflitto devono impegnarsi incondizionatamente a fermare gli attacchi contro le scuole per proteggere l’istruzione dei bambini in tutto lo Yemen. I bambini e il personale scolastico devono essere tenuti lontani dai pericoli e le scuole devono essere mantenute come zone sicure per l’apprendimento.
- Aumentare i finanziamenti per l’istruzione.
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