13 settembre 2008: Beppe Grillo e quell’annuncio che fece entrare il Cep ed il Pianacci nella storia… Di Carlo Besana

Estate 2008.

L’area Pianacci è un po’ in subbuglio, è ancora aperto il cantiere per la realizzazione del PalaCep e non sarà possibile allestire la consueta rassegna estiva di spettacoli, che da anni richiama al Cep centinaia di spettatori.
Il subbuglio vero e proprio si manifesta però quando il mitico Dr Flavio Gaggero, il dentista noto non solo per la sua concreta generosità ma anche per il fatto di annoverare tra i suoi clienti Beppe Grillo, Renzo Piano, Gino Paoli, Ornella Vanoni e molti altri personaggi, ci propone l’organizzazione di un evento che è ormai entrato nella storia non solo della nostra associazione e del Cep ma anche…

beh, ve lo rivelo più avanti…

Beppe Grillo aveva manifestato il desiderio di portare nella nostra periferia un incontro che potesse rappresentare un momento di riflessione sul degrado delle periferie, sempre più dimenticate dalle pubbliche amministrazioni, con il coinvolgimento dei giornalisti Marco Travaglio, Ferruccio Sansa, Marco Preve e dell’architetto Alberto Sasso, esperto di bioarchitettura.
Un’occasione irrinunciabile per noi e per il Cep, e infatti accettiamo senza pensarci due volte.

Dapprima si definisce una data che poi, per sopraggiunti impegni di Grillo, viene spostata a sabato 13 settembre, alle 21.
Dopo qualche giorno ci accorgiamo che è la stessa data in cui si terrà la Notte Bianca, promossa dal Comune. Chiamo Grillo, “non sarebbe meglio spostare nuovamente la data?”.
No, dice Grillo, “meglio: loro fanno la Notte Bianca? La nostra sarà la “Notte Grigio Topo”.
Ci sembra da subito una “chiave di lettura” ineccepibile, vincente.

Facciamo partire la comunicazione, ma notiamo un po’ di “resistenza” a livello locale.  Allora il nostro responsabile della comunicazione, Enrico Testino, fa una mossa geniale e trova il modo di far partire il comunicato stampa da un’agenzia di Roma e, ovviamente, la notizia raggiunge anche le redazioni di Genova.
La notizia non può più essere ignorata.

La “Notte grigio topo” diventa pere tutti la “risposta” delle periferie dimenticate alla “Notte Bianca” organizzata in centro città dal Comune. In quel periodo il Sindaco di Genova, Marta Vincenzi, aveva affidato a Nando Dalla Chiesa la promozione della “Notte Bianca”. Ci contatta, propone di presentare il nostro evento durante la conferenza stampa del Comune per la “Notte Bianca”…ci sembra una buona opportunità, accettiamo.
Una “voce amica” ci fa sapere, in tempo utile, che in realtà in conferenza stampa il Comune avrebbe presentato il nostro evento, senza informarci, come una “estensione” del programma della Notte Bianca, manco fosse un evento organizzato da o con il Comune.
A quel punto giochiamo d’anticipo: il comunicato stampa lo facciamo noi: non se ne parla, non andremo alla conferenza stampa del Comune!
Anche “il gran rifiuto” fa notizia, ed amplifica l’attenzione sul nostro evento.

Qualche tempo prima era arrivato al Cep un nuovo parroco, Don Josè Galdeano, argentino, persona di grande spessore (era stato anche rettore in Messico). Il 10 agosto, in occasione dei “festeggiamenti per il compleanno del furgone bruciato e mai rimosso dal Comune”, Don Josè Galdeano, intervistato da alcuni giornalisti sulla sua esperienza nel quartiere, con molto candore dichiara:” Pensavo d’essere in un Paese civile, pensavo di venire io dal Terzo Mondo… invece assisto a cose vergognose”.
L’uscita del religioso non genera entusiasmo ai suoi “piani alti”, in compenso suscita la curiosità e l’interesse di Beppe Grillo, che chiede di poterlo ospitare sul palco la sera del 13 settembre. Don Josè accetta con entusiasmo ma, probabilmente per evitare ulteriori imbarazzi, la Curia lo invita ad occuparsi di cose, come dire, più pertinenti al suo ministero: celebrazioni anziché comizi.
E così viene “blindato” alle 21 di quel sabato sera di settembre con l’improvvisa necessità di una celebrazione in parrocchia con un gruppo di neo catecumeni.
La bordata di Beppe Grillo, deluso per l’assenza del parroco, non si fa attendere e arriva inesorabile. Facendo riferimento alla scorta che segue costantemente il Vescovo, Grillo non sa resistere: «Se Gesù, anziché gli apostoli, avesse avuto 12 bodyguard, la storia avrebbe cambiato corso. E i vescovi oggi sarebbero disoccupati. Ma il prete vero deve essere pronto ad immolarsi. Il posto del prete vero è qui. Al Cep».

Ma torniamo a sabato 13 settembre.

Nel pomeriggio mi chiama una giornalista dell’Agenzia Ansa. Mi chiede se ci sarà la possibilità di fruire di una sala stampa. Caspita, non ci avevamo pensato…in un nanosecondo metto a fuoco una soluzione estemporanea, e la tranquillizzo: “Certo, è posta nella nostra segreteria; ci sono due postazioni Internet e la finestra si affaccia proprio sul palco…”.
Un attimo dopo parte l’allestimento della “Sala Stampa”: faccio spostare tutto il superfluo dal nostro ufficio di segreteria in un altro locale, lasciando due scrivanie e le postazioni internet. C’è posto per almeno 8-10 persone e la nuova funzione viene sancita dall’inequivocabile cartello “Sala Stampa” appiccicato sulla porta d’ingresso. Qualche ora più tardi avremmo capito l’importanza di quella mossa estemporanea.

Attorno alle 20.30, Beppe Grillo arriva al Pianacci. Con lui c’è l’attrice Caterina Vertova (“Cento vetrine”) che avrebbe fatto da madrina alla serata; c’è anche il giudice Clementina Forleo.
L’area Pianacci è già stracolma di gente perché nonostante la contemporaneità della “Notte Bianca” salgono al Cep più di tremila persone, c’è chi dice addirittura quattromila. Una lunga processione a piedi, dal casello autostradale fin su al Circolo Pianacci  con la strada bloccata da un numero incredibile di automobili che cercano di arrivare al Cep.

Sul palco si parla di periferie, oltre alla presentazione di Caterina Vertova ed agli interventi dell’architetto Sasso, di Ferruccio Sansa e Marco Preve, si dà spazio anche ai comitati antigronda (con Paolo Putti e Felice Airoldi), ai comitati di quartiere, che stanno lottando per evitare le nefaste conseguenze di una modifica alla legge regionale sulle case popolari. Poi c’è lui, Beppe Grillo, un fiume in piena, divertente e profondo.

Si scatena un improvviso acquazzone e, prima di far salire sul palco, ormai solo per un saluto, un fradicio Marco Travaglio (accolto da un impressionante ovazione), Beppe Grillo dà l’annuncio che metterà in fibrillazione il mondo politico italiano e che (lo scopriremo qualche anno più avanti) cambierà gli scenari politici del nostro paese: ci saranno le Liste del Movimento, saranno Liste a 5 Stelle, con una V!
La notizia, clamorosa, viene battuta poco dopo le 22.30 dall’Ansa, direttamente dalla Sala Stampa allestita al Pianacci. La Notte Bianca passa in secondo piano.
Il giorno successivo la notizia (”Nasce il partito di Grillo”) occupa, a caratteri cubitali, le pagine di tutte le testate, nazionali e non, e inizia così una storia, in quel momento tutta da scrivere, e in quella storia, in qualche modo, ci siamo anche noi.

L’anno successivo Beppe Grillo, in modo anche provocatorio, chiede l’iscrizione al PD. Il partito non concede nemmeno la possibilità di un confronto, è un perentorio e granitico “no”.
Wanda Valli, giornalista di Repubblica Genova, mi chiama, vorrebbe un mio parere. Esprimo tutta la mia amarezza; da elettore PD la considero un’occasione persa.
«Sono un elettore del Pd, sia pure non iscritto, in questi giorni i vertici si sono limitati a spiegare che cosa non è il Pd e non quello che vuole. Grillo, invece, parla di cose concrete, che interessano davvero la gente, un dibattito che non mi pare ci sia dentro il partito, dove si sentono solo storie di schieramenti, di apparentamenti».
L’intervista si chiude con la domanda: ”Cosa farà ora il comico?”. “Io nei suoi panni andrei avanti, lui non so”.
A togliere ogni dubbio ci pensa Piero Fassino: “Il Pd non è un taxi su cui chiunque può salire. Grillo si faccia un suo partito, vada alle elezioni e vediamo quanti voti prende”.

Elezioni Politiche 2018: il M5S è il partito più votato in Italia, con circa 11milioni di voti, quasi il doppio del PD.
Alzi la mano chi avrebbe osato anche solo pensarlo quel sabato sera, 13 settembre 2008, al Pianacci, Cep di Pra’, periferia della periferia…

Carlo Besana

Redazione del quotidiano digitale di libera informazione, cronaca e notizie in diretta

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