Maggiorenni e vaccinati? Non si ferma la campagna di COMILVA per la libera scelta

Genova – Abbiamo intervistato Mauro Barbera, referente per Genova e la Liguria di COMILVA Onlus – il Coordinamento del Movimento Italiano per la Libertà delle Vaccinazioni – per cercare di fare chiarezza sulle pastoie burocratiche della legge Lorenzin (QUI il testo della Legge n.119/2017) il cui approccio forzoso prevede, oltre alle sanzioni pecuniarie per chi non vaccina i figli, il diniego dell’ingresso a scuola.
Un igienismo da ventennio che vede i cittadini come antagonisti piuttosto che interlocutori ai quali dovere una corretta informazione.
Ed è proprio su questo punto, la necessità di una corretta informazione, che si batte COMILVA: “Una pratica di tipo sanitario che non è esente da rischi presuppone il diritto delle famiglie ad essere informate” precisa Barbera che aggiunge: “Non è una guerra a chi ha ragione o a chi ha torto, semplicemente noi ci battiamo per la libertà di cura e della scelta terapeutica, in ragione dell’inviolabilità del proprio corpo”.

Certo in questi mesi, anche a causa dei social network che si prestano a fare da cassa di risonanza per ogni tifoseria, sui vaccini si è detto e scritto di tutto.

Consapevoli che non sia la rete il luogo più adatto per il confronto ma che, anche in vista del prossimo anno scolastico, occorra una discussione seria e informata, vi presentiamo il punto di vista di chi ha fatto della libera scelta la propria bandiera e ci permettiamo una riflessione personale sui criteri di politica sanitaria adoperati dallo Stato: gli individui non sono tutti uguali, ognuno ha le proprie complessità, le proprie debolezze, le proprie differenze culturali. E la scarsa trasparenza non conforterà le famiglie.

Simona Tarzia

Documenti scaricabili:

Testo del Decreto Lorenzin integrato con la legge di conversione
Relazione finale Commissione Parlamentare d’Inchiesta, 7 febbraio 2018
Lettera per ufficio scolastico regionale

Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.

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