Genova – Si fa sempre più intricata la vicenda dello spostamento del polo petrolchimico da Multedo, mentre cresce la preoccupazione dei cittadini di Cornigliano che non riescono ad ottenere altro che tavoli di confronto trimestrali con il Comune.
E c’è chi, sui social, si chiede se per caso non sia già stabilito il dislocamento nelle aree ex-ILVA…
Ma facciamo un passo indietro.
Ieri pomeriggio, in Consiglio Comunale, il M5S ha presentato una mozione per chiedere al Sindaco e alla Giunta di confermare la validità dell’Accordo di Programma del 2005 con il quale cinque Ministeri, Autorità Portuale, Regione Liguria, Città Metropolitana (ex Provincia), Comune di Genova e parti sociali, hanno siglato il superamento della siderurgia a caldo dello stabilimento ILVA di Cornigliano e il recupero ambientale.
Votare la mozione avrebbe significato tener fuori da Cornigliano il petrolchimico nel senso che l’Accordo di Programma è “il chiavistello giuridico per tutelare l’occupazione, l’ambiente e la salute dei cittadini”, precisa Fabio Ceraudo, Consigliere M5S, che poi commenta: “Questa tutela oggi non c’è stata. Oggi hanno fatto in modo tale da non prendersi delle responsabilità”.
Questo perché la mozione è stata sospesa su richiesta di Maurizio Amorfini, consigliere della Lega, che ha ottenuto il rinvio a una Commissione Consigliare dedicata.[vc_row][vc_column width=”1/2″][vc_video title=”La mozione” link=”https://youtu.be/L8Ali-sR7R4″][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_video title=”Gli interventi in aula” link=”https://youtu.be/l2Z-gbZWdrY”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Stupisce non poco il temporeggiare della maggioranza, soprattutto ripensando alle dichiarazioni del Sindaco Bucci che, lo scorso 8 marzo, si era detto “in disaccordo con chi dice che non si possono mettere lì (nelle aree ex-ILVA). Si tratta di una decisione difficile ma la cittadinanza sarà ascoltata anche se, ovunque si sposteranno, una parte non sarà contenta “ (QUI il nostro articolo completo).
E stupisce il fatto che nessun consigliere sappia quali siano le altre aree che gli enti stanno valutando.
“Il Sindaco non si è sbilanciato”, ci risponde Ceraudo.
“Il Sindaco non si è voluto esprimere” conferma Amorfini, “dice che non può dirlo”.
Alla faccia della trasparenza.
Simona Tarzia
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/2″][vc_video link=”https://www.youtube.com/watch?v=9MZ0MgmBEqQ”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_video link=”https://www.youtube.com/watch?v=o7RPRPFbEkc”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_video link=”https://www.youtube.com/watch?v=_ZJR-toxVWw”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_gallery interval=”3″ images=”15879,15880″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row]
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.