“Sul nostro corpo decidiamo noi”. Cittadini in strada contro il manifesto anti aborto

Genova – Hanno manifestato davanti alla chiesa di Santa Zita, proprio sotto il manifesto anti abortista e hanno bloccato corso Buenos Aires per almeno due ore.
Circa 300 persone hanno partecipato al presidio, iniziato alle 18 di oggi, organizzato dalle associazioni “Non una di meno”, “Se non ora quando” e dal coordinamento Liguria Rainbow insieme ad altre realtà genovesi impegnate nella difesa dei diritti delle donne.

Striscioni, musica, donne e uomini di tutte le età e anche tanti bambini, molti dei quali figli delle famiglie arcobaleno. In un’atmosfera tranquilla hanno manifestato contro la maxi affissione dell’organizzazione anti abortista Pro – Vita. Il manifesto che campeggia da giorni sulla facciata di un edificio al lato della chiesa di Santa Zita ha scatenato molte polemiche, a Roma la sindaco Raggi ha deciso di rimuoverlo, a Genova invece l’amministrazione comunale non lo toglierà e nei prossimi giorni circoleranno per le strade genovesi, sui cosiddetti camion – vela, altre immagini e messaggi della campagna che promuove l’associazione Pro – Vita.

Diversi gli esponenti politici presenti: Luca Pastorino, Alberto Pandolfo, Gianni Crivello, Enrico Malatesta, Gianni Pastorino.
Le attiviste di Non Una Di Meno hanno scandito più volte: ”Non ci faremo intimorire – la libertà di scelta è stabilita dalla legge che difenderemo con ogni mezzo”. Altri slogan come “Oggi siamo qui, domani saremo là, la nostra lotta sarà in tutta la città” e “Niente desideriamo di più di ciò che non ci è concesso” e mentre sulla strada veniva dipinta la scritta “Sul nostro corpo decidiamo solo noi” con una vernice viola, in tanti pensavano di aver archiviato molti anni fa la battaglia per il diritto all’aborto, e invece. 

Giulia Danieli

Giulia Danieli

Svolgo attività di collaborazione giornalistica per RSI, la Radiotelevisione Svizzera Italiana, e ho partecipato alla redazione e alla produzione dei servizi documentaristici sul crollo del ponte Morandi (“43-Il ponte spezzato”) e sulla truffa dei falsi Modigliani (“Il giallo Modigliani”), entrambi andati in onda su Falò, magazine settimanale di informazione e approfondimento di RSI. Collaboro con vari quotidiani digitali sui temi sanità, salute, ambiente e diritti civili. Ho collaborato per il quotidiano Il Secolo XIX.

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