Genova – “Un’amministrazione pubblica non è un’azienda e una gestione troppo accentrata dell’amministrazione è molto pericolosa per il bene pubblico, dannosa per i cittadini e i territori, e non rappresenta assolutamente un sinonimo di efficienza”.
Questo lo spirito delle dichiarazioni dei presidenti di Municipio del Partito Democratico – Claudio Chiarotti, Mario Bianchi, Federico Romeo e Massimo Ferrante – che ieri sera, nel corso dell’incontro “La Sfida dei municipi”organizzato dal PD genovese nella sede ECIPA di via XX Settembre, hanno analizzato il problema del decentramento amministrativo.
Una questione irrisolta che, alla luce degli ultimi avvenimenti che hanno visto protagonisti Bucci e Romeo (leggi QUI), rischia di incrinare i rapporti tra il Sindaco Bucci e i presidenti.
Afferma Chiarotti, VII Ponente: “Se devo passare quattro anni facendo il sottoposto di Bucci, allora il Sindaco deve andare dalla cittadinanza e dire che i municipi non esistono”.
E gli fa eco Bianchi, VI Medio Ponente: “Se l’amministrazione decide di depotenziare i municipi, allora noi abdichiamo al nostro ruolo”.
In effetti, il vero obiettivo del lavoro quotidiano portato avanti dai presidenti di Municipioè rispondere alle istanze dei cittadini che li hanno eletti, e non a polemiche fini a se stesse.
Il problema del decentramento lo ha spiegato bene Giuseppe Pericu, già sindaco e professore di Diritto Amministrativo: “L’obiezione che si può fare è che i municipi possono essere un fastidio, perché rappresentano una frammentazione e ci sono certamente problemi di gestione. Ma il municipio ha il ruolo di tramite per far comprendere certe decisioni al territorio. Altrimenti il potere viene gestito in maniera monocratica”.
Occorre analizzare la questione del decentramento amministrativo liberi da prese di posizioni utili soltanto a sostegno della propria maggioranza politica. Perché mettere in crisi i Municipi, come vorrebbe fare l’amministrazione Bucci attraverso pesanti tagli ai finanziamenti e un accentramento sempre più accentuato delle funzioni, significa mettere in crisi l’amministrazione comunale nel suo complesso.
“Occorre sostenere una visione policentrica di Genova”sottolinea Ferrante, III Bassa Val Bisagno, che continua “non comprendere l’identità della città fatta di piccoli centri, significa non avere una visione. Vuol dire valorizzare soltanto il centro e non rispondere alle istanze delle aree più periferiche e dei suoi abitanti”.
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