Bordighera, Imperia – Continua la bufera sulla città delle palme. Dopo il caso del neo consigliere Sorriento al funerale del boss (vedi QUI), oggi in Sala Rossa, in una seduta che è ancora in corso, Giacomo Pallanca, capogruppo della lista “Progetto Bordighera” e già Sindaco, ha presentato un’interpellanza urgente nella quale si chiedono al consigliere di maggioranza Giovanni Ramoino (detto Ramon), capogruppo della lista “Bordighera Vince”, chiarimenti sui suoi presunti rapporti con la famiglia Pellegrino [1].
Le perplessità del consigliere Pallanca derivano da un antefatto che coinvolge proprio i Pellegrino: nel 2012, infatti, l’operazione “La Svolta” aveva ipotizzato la presenza in città di un locale di ‘ndrangheta, afferente al presunto clan Pellegrino-Barilaro, e ad oggi c’è una sentenza di Cassazione (vedi QUI) che annulla le assoluzioni pronunciate dalla Corte d’Appello di Genova per Antonio Barilaro e i tre fratelli Pellegrino, cioè Giovanni, Maurizio e Roberto, imponendo un procedimento di appello-bis, che si è aperto il 10 luglio scorso, e confermando per gli imputati la confisca dei beni (vedi QUI).
L’interpellanza, che prende le mosse dal nostro servizio realizzato insieme alla Casa della Legalità Onlus (vedi QUI), si conclude con la richiesta al Sindaco in carica, Vittorio Ingenito, se “ritiene opportuno chiedere le dimissioni del consigliere“.
Questo il testo dell’interpellanza:
Simona Tarzia
[1]Una nota sul procedimento contro i Pellegrino-Barilaro:
Per i fratelli PELLEGRINO la Cassazione ha confermato la confisca dei beni (imprese comprese) e la sorveglianza speciale solo per Maurizio e Giovanni. Al terzo fratello, Roberto, non è stata applicata perché si è trasferito in Costa Azzurra e la misura in questione non è prevista dalla normativa francese. Sempre la Cassazione, nel 2017, confermando le condanne per gli esponenti del locale di Ventimiglia, ha annullato le assoluzioni dei PELLEGRINO per ‘ndrangheta rinviandoli a un nuovo giudizio d’appello (procedimento La Svolta). Il nuovo appello ha visto gli imputati PELLEGRINO e BARILARO Antonino condannati (PELLEGRINO Giovanni 10 anni e 6 mesi, Maurizio 10 anni, Roberto 9 anni e tre mesi, BARILARO Antonino 7 anni). In parallelo, sempre a seguito dell’annullamento delle assoluzioni da parte della Cassazione, il nuovo appello Maglio 3 ha condannato per 416-bis anche gli altri soggetti legati e imparentati ai PELLEGRINO, e cioè PEPÈ Benito, BARILARO Francesco, e BARILARO Fortunato (tutti e tre alla pena di 6 anni di carcere).
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.