Genova – Investimenti per oltre 4 milioni di euro per una rigenerazione del Quartiere Diamante che non preveda soltanto gli interventi manutentivi ma anche il risanamento sociale (QUI le slide della presentazione).
È quanto sostengono il Sindaco Bucci e il Governatore Toti, questo pomeriggio a Begato, davanti alla folla di abitanti riuniti alla casetta ambientale per la presentazione del Piano di Riqualificazione del Quartiere Diamante.
“Da tempo stiamo studiando come intervenire su un quartiere che presenta notevoli problemi, frutto anche di una politica edilizia non più attuale”, spiega Toti che poi aggiunge: ”L’obiettivo è quello di creare le condizioni per una rivitalizzazione del tessuto sociale puntando, in particolare, sulla rigenerazione urbana, attraverso interventi mirati di manutenzione straordinaria e interventi sulle aree esterne”.
Si parla di un laboratorio di ascolto, mobilità degli inquilini, piano di sicurezza, rigenerazione edilizia e impiantistica, rinnovo degli spazi pubblici di quartiere.
In particolare è il cambio casa che attira l’attenzione dei presenti perché prevede un investimento di 500.000 euro per la ristrutturazione di 30 alloggi da usare per la mobilità orizzontale e disperdere in altri appartamenti di edilizia ERP sfitti in città i soggetti problematici.
È quello che gli abitanti chiedono da tempo, che si smetta di utilizzare il quartiere come una discarica sociale dove seppellire i problemi di Genova.
Altra questione rovente è quella degli abusivi: “Prima di tutto è un tema di identificazione degli stessi”, puntualizza Toti che, alla nostra richiesta di spiegarci come faranno a mandarli via, aggiunge che “è anche un tema di intervento del Sindaco che deve valutare, insieme al Prefetto e alle autorità di polizia, se sussistano le condizioni per poter agire coattivamente”.
Ma non basta.
A questo punto, spiega ancora Toti, “ci vuole un atto del Sindaco e il Prefetto pronto a ottemperarlo. Un tema abbastanza complesso, io mi auguro che si possa risolvere”.[vc_video link=”https://youtu.be/MfRtjC3cRiE”]
Previste 24 telecamere collegate al sistema Città Sicura, dislocate tra via Brocchi, via Pedrini, via Sbarbaro, via Maritano e via Cechov.
In questo caso è il Sindaco Bucci a precisare: “Abbiamo individuato un ordine delle priorità sulle quali intervenire frutto anche di un confronto avvenuto recentemente nel quartiere con i Comitati e i cittadini della Diga di Begato. Il piano per la sicurezza è certamente una delle risposte più attese. Sicurezza, pulizia e illuminazione sono le tre categorie che consentono una buona qualità della vita”.[vc_video link=”https://youtu.be/nGaF4PBwUHI”]
L’inizio dei lavori previsto entro il 2019, così il Governatore Toti:“Qualche mese per la progettazione, poi tutti i bandi di gara, verosimilmente il 2019 sarà l’anno di inizio dei cantieri. Poi le variabili dei bandi di gara sono molteplici: ricorsi al TAR, liti tra le aziende… Io vorrei vedere tutti i cantieri aperti prima della prossima estate”.
Simona Tarzia
Simona Tarzia e Fabio Palli hanno collaborato alla realizzazione di DigaVox , il docu-film sull’emergenza abitativa alle Dighe di Begato.
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.